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Cronaca

Guardia medica notturna, proteste contro i tagli al servizio

Via alla mobilitazione contro l'ipotesi di un servizio part time per la guardia medica notturna

La guardia medica notturna non si tocca. A dirlo sono in molti dopo la paventata riduzione del servizio notturno, che rischia di mettere in crisi l'apparato sanitario di molte regioni, Liguria in testa. Tra i contrari anche il Movimento Cinque Stelle: «Il diritto alla salute non è part time né negoziabile – attacca il portavoce Fabio Tosi - Siamo di fronte all’ennesimo smantellamento dei servizi sanitari primari, specie in una regione, la Liguria, dove i pronto soccorso scoppiano o chiudono, le pubbliche assistenze sono in balie di se stesse e gli ospedali sono costretti a dimettere i pazienti in anticipo per evitare il sovraffollamento». 

«In un simile contesto - prosegue Tosi - immaginate cosa potrebbe accadere in un paese dell’entroterra in caso di una grave emergenza notturna, con i pazienti costretti a recarsi da soli al pronto soccorso e mettersi in fila: persone anziane, malati gravi, persone in emergenza medica, tutti costretti a salire in macchina e a percorrere di notte decine di chilometri sperando di arrivare in tempo. Oppure - per chi se lo potrà permettere - sborsare centinaia o migliaia di euro a qualche privato già pronto ad attrezzarsi». 

Critiche anche all’assessore alla Sanità Viale: «Ben venga che l’assessore abbia preso atto del rischio a cui andiamo incontro – conclude Tosi – Stupisce, tuttavia, l’atteggiamento schizofrenico della Giunta di centrodestra, che alza la voce (giustamente) contro il Governo per scongiurare l’ennesimo schiaffo al sistema sanitario, ma intanto in Liguria si prepara a privatizzare la sanità copiando e incollando il modello lombardo».

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