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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Goletta Verde Legambiente: mare inquinato alla foce dei fiumi, i depuratori fanno cilecca

Problematica la situazione nella città e provincia di Genova, dove quattro punti di rilevamento sono risultati fortemente inquinati. Si tratta della foci dei fiumi Sturla e del rio Poggio a Bogliasco, la foce dell'Entella e la scogliera di Rapallo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Genova - Una scia inquinante, spesso maleodorante, carica di batteri e scarichi non depurati che dai torrenti e dalle foci dei fiumi raggiunge il mare e lambisce le coste: dalla provincia di Imperia a quella di La Spezia la mancanza di depuratori funzionanti ed efficienti crea un’emergenza regionale che non conosce soluzione di continuità. Dei diciotto punti campionati in tutta la riviera ligure, ben quindici risultano essere fortemente inquinati o inquinati. Si tratta di 13 tra foci e torrenti, uno scarico e di 1 spiaggia, normalmente frequentata dai bagnanti. Tre, invece, altre spiagge campionate a seguito di segnalazioni dei cittadini e che sono risultate entro i limiti di legge.

È questo il monito lanciato a conclusione della tappa ligure da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di Corepla, e Novamont.

Le analisi dei biologi di Goletta Verde, realizzate tramite campionamenti eseguiti secondo la normativa vigente, hanno individuato una mappa dei punti critici locali mettendo in evidenza che, dalla riviera ligure di ponente a quella di levante,  le criticità maggiori si riscontrano presso le foci di fiumi, corsi d’acqua minori e torrenti, punti non destinati alla balneazione ma che sono la causa dell’inquinamento microbiologico del mare.

Questi dati confermano lo stato di fatto per cui oggi, in tutta la regione, si rischiano sanzioni per l’eventuale esito negativo delle procedure di infrazione europee. Sanzioni che ammonterebbero a 10 milioni di euro e dai 10 mila ai 700 mila euro per ogni giorno di ritardo, oltre alla sospensione dei finanziamenti europei, sino alla costruzione ed entrata in esercizio dei depuratori. In questo caso non si scherza, l’esempio è stato il Lussemburgo che, a fine 2011, è stato multato con 2,5 milioni di euro da pagare subito più 14.000 euro al giorno fino alla costruzione dei depuratori.

«Da anni ormai sosteniamo che le tre grandi opere utili per la nostra regione siano rappresentate dalle infrastrutture ferroviarie a servizio di pendolari e turisti, dal governo del territorio dal punto di vista idrogeologico e dall’adeguamento del sistema fognario e depurativo -, afferma Santo Grammatico presidente di Legambiente Liguria – . Questi tre strumenti sono fondamentali oltretutto a rilanciare la grande industria del turismo, in chiave sostenibile, centrale per l’economia della nostra regione. Per questo -, continua Grammatico -, andrebbero ricercati fondi e nuovamente orientati gli equilibri economici e politici, che attualmente favoriscono sui territori lo sviluppo di infrastrutture stradali. Ad oggi, sono stati finanziati interventi per 48 milioni e 400 mila euro per gli agglomerati di Rapallo, Arenzano, Levanto, Pietra Ligure, Dolcedo Albenga/Centa, Diano Marina/San Bartolomeo al Mare e Ospedaletti, ma, considerato che il costo del solo depuratore di Rapallo ammonta a 43 milioni di euro- conclude Grammatico- ci rendiamo conto di quanto la depurazione, una delle grandi opere utili per il nostro territorio, debba essere maggiormente finanziata».

Ed ecco tutti i dati della mala depurazione genovese, il cui scotto incide sull’ambiente, sulla salute e sulle tasche dei contribuenti

Problematica la situazione nella città e provincia Genova, dove quattro punti di rilevamento sono risultati fortemente inquinati. I prelievi sono stati effettuati nella città capoluogo presso la foce del fiume Sturla,  nel comune di Bogliasco alla foce del fiume Rio del Poggio, nel comune di Rapallo, presso la scogliera adiacente al lungomare Vittorio Veneto ed a Chiavari alla foce del fiume Entella. I valori di questi ultimi due campionamenti hanno evidenziato livelli batteriologici talmente alti da risultare non classificabili.

I biologi di Legambiente hanno campionato anche alcune spiagge che sono state segnalate dai cittadini come punti critici ma che hanno registrato livelli di inquinamento batterico entro i limiti di legge: si tratta della località tre spiagge fra cui quella del centro del comune di Camogli (Ge).

Il monitoraggio scientifico

I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

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