Dopo il ponte Monumentale, "blitz" in tribunale: continua la battaglia dell'ambulante
Ennesima protesta di Giuseppe Mamone, l'uomo che nelle scorse settimane ha minacciato il suicidio se non fosse riuscito a riavere il suo furgone
Continua la battaglia di Giuseppe Mamone, il venditore ambulante che nelle scorse settimane è salito più volte sul ponte Monumentale minacciando di gettarsi nel vuoto per protestare contro il sequestro del suo furgone e la conseguente impossibilità di lavorare.
Questa volta la protesta si è spostata nel Palazzo di Giustizia di piazza Portoria, dove Mamone, dopo essersi visto rigettare la richiesta di dissequestro del furgone, si è barricato in una stanza e si è rifiutato di uscire chiedendo di poter rientrare in possesso del mezzo.
Al momento, il Comune gli ha concesso soltanto la rateizzazione delle salatissime multe che è stato condannato a pagare per irregolarità amministrative rilevate durante alcuni controlli da parte della Municipale, ma il furgone rimane sotto sequestro.