Neonato grave trasportato da Shangai al Gaslini
I medici dell'ospedale genovese in volo con il piccolo
Un'équipe della Patologia Neonatale dell'istituto Gaslini di Genova è andata a prendere un neonato italiano in gravissime condizioni. Dal capoluogo ligure a Shanghai e ritorno in 26 ore: sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e dell’Aeronautica Militare si è svolta questa particolare operazione di soccorso. Sono state necessarie circa 26 ore di volo di uno dei Falcon 900 dell'Aeronautica Militare del 31esimo Stormo di Ciampino per portare in Italia da Shanghai, Cina, un neonato di sole cinque settimane di vita, nato in Cina da una coppia italiana. Affetto da una grave e rarissima patologia neonatale, il piccolo era stato dichiarato incurabile dai medici cinesi. Gli specialisti della Unità di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale diretta dal dottor Luca Ramenghi dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova non solo hanno risposto positivamente alla richiesta di aiuto, ma sono anche partiti per andare a prenderlo e assisterlo personalmente.
Il Consolato Generale d’Italia a Shangai, a cui la coppia di genitori si era rivolta per ottenere assistenza, che ha seguito la vicenda fin dal principio in strettissimo raccordo con la Farnesina, ha immediatamente inoltrato la richiesta di volo umanitario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che mercoledì 20 luglio ha autorizzato l’Aeronautica Militare a inviare un aereo in Cina per portare il piccolo in Italia.
Il volo è stato organizzato, a tempo di record, in sole 36 ore dalla sua approvazione. Con la regia del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha coordinato gli straordinari sforzi organizzativi di tutti gli attori coinvolti, è stato possibile dare il via all’operazione per rimpatriare il piccolo paziente. All'alba di venerdì 22 luglio è decollato da Ciampino un Falcon 900 dell’Aeronautica militare con equipaggio del 93esimo Gruppo Trasporti Speciali, che ha imbarcato a Genova l'équipe specializzata del Servizio di trasporto d'emergenza neonatale del Gaslini, composta dal dottor Carlo Bellini, dal dottor Francesco Campone, dalle infermiere professionali dottoresse Simona Serveli (caposala della Patologia e Terapia Intensiva Neonatale) e Tiziana Cinti. Il Gaslini ha messo a disposizione anche tutta l’attrezzatura necessaria per completare il trasferimento così lungo di un neonato.
Dopo 13 ore di volo e una sosta tecnica per rifornimento a Novosibirsk in Siberia, il Falcon è atterrato all'aeroporto di Shanghai in Cina, dove erano già presenti sulla pista l'ambulanza con il piccolo paziente, i suoi genitori e il console generale a Shangai Stefano Beltrame che ha coordinato l’operazione in Cina. Dopo una sosta di mezz’ora e un cambio di equipaggio, il volo è subito ripartito per Genova, dove è atterrato alle 13.30 di sabato 23 luglio. Il piccolo è stato trasportato al Gaslini e ha subito potuto ricevere le cure necessarie. Ad accogliere il neonato e la sua famiglia all’arrivo a Genova, sottobordo, c’erano il direttore sanitario del Gaslini Silvio Del Buono e il direttore dell’Unità di Patologia e Terapia intensiva neonatale dell’Istituto Luca Ramenghi, insieme al consigliere Stefania Costanza la funzionaria diplomatica che, alla Farnesina, ha coordinato l’operazione.
“La missione è stata estremamente complessa, sia per la pianificazione pre-volo sia per l’assistenza medica necessaria durante il volo stesso, in particolare per la necessità di ventilazione meccanica continua. Questa eccezionale missione - mai tentata prima dalla Aeronautica Militare con un volo così lungo e un neonato così grave - è stata compiuta in una manciata di ore dall'inizio dell'esigenza, attraverso un grande lavoro di coordinamento tra Farnesina, Gaslini e Forze Armate. In particolare vorrei sottolineare l’organizzazione largamente collaudata e la capacità dello Sten Gaslini che opera ininterrottamente, sia su base regionale, sia extraregionale, dal 1995” commenta il direttore sanitario del Gaslini Silvio Del Buono. “Le condizioni cliniche del piccolo sono ancora molto delicate, ma siamo orgogliosi di essere riusciti a "riportare a casa" questo neonato, per offrirgli le migliori cure di un ospedale pediatrico, dove i professionisti di tutte le diverse branche specialistiche pediatriche sono al suo servizio per ridargli una speranza” conclude il dottor Del Buono.