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Cronaca

Gabrielli: «Catastrofe G8, al posto di De Gennaro mi sarei dimesso»

Il capo della Polizia ha parlato dei fatti del 2001 in una lunga intervista concessa a Repubblica

"Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare" cantava Francesco Guccini nella sua "Piazza Alimonda" e a sedici anni dopo le tragiche giornate del G8 la ferita non è ancora rimarginata e a riaccendere il dibattito ci pensa il capo della Polizia Franco Gabrielli che in una lunga intervista concessa a Repubblica ha parlato delle giornate genovesi criticando apertamente la gestione dell'ordine pubblico di quei giorni. Proprio pochi giorni dopo il ritorno in servizio di  una parte dei dirigenti della polizia e dei capireparto della celere condannati per pestaggi,  falsi verbali e prove fasulle legate ai fatti della scuola Diaz.

La gestione dell'ordine pubblico fu una catastrofe

«La gestione dell'ordine pubblico a Genova nel luglio del 2001 fu semplicemente una catastrofe a partire dalla scelta sciagurata di far gestire l'ordine pubblico al vertice del dipartimento di pubblica sicurezza e non alla Questura di Genova - ha dichiarato Gabrielli - ma questi 16 anni non sono passati inutilmente dato che il nostro attuale sistema di sicurezza e prevenzione è così anche perchè c'è stata Genova».

A Bolzaneto ci fu tortura

Parole pesanti anche nei confronti dell'allora capo della polizia Gianni De Gennaro: «Anche se siamo legati da un rapporto personale io mi sarei dimesso, per ridare fiducia ai cittadini» e parole chiare per quello che riguarda i fatti della Diaz e soprattutto di Bolzaneto: «Ci fu tortura, ma ci sono state condanne esemplari per la Diaz e modeste per Bolzaneto».

Non è stato sufficiente chiedere scusa

E infine: «La riflessione in questi 16 anni non è stata sufficiente, e non è stato sufficiente chiedere scusa a posteriori. Ora consegniamo quel G8 alla Storia, perché questo ci renderà più liberi».

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