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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Dichiarazioni su G8 e poliziotti torturatori, pm rischia il trasferimento

Il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intende sottoporre la questione al prossimo comitato di presidenza. Pronta anche la replica del capo della polizia Gabrielli

Non si arrestano le polemiche dopo le parole del sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Genova, Enrico Zucca, sul G8 di Genova. Il presidente della prima commissione, Antonio Leone, ha proposto al Consiglio superiore della magistratura l'apertura di una pratica sul pm per valutare se ci siano profili di incompatibilità, ovvero se il magistrato vada trasferito d'ufficio.

Il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intende sottoporre la questione al prossimo comitato di presidenza. Zucca, in occasione di un incontro sul caso Regeni, aveva affermato «chi ha coperto quegli ignoti torturatori, sono i vertici o ai vertici delle forze di polizia».

«Non c'è nessun vertice che abbia o possa essere tacciato di essere torturatore o connivente con i torturatori», la pronta replica del capo della polizia Gabrielli.

«La bufera mediatica e le polemiche che stanno investendo in queste ore il Sostituto Procuratore Generale di Genova per le parole pronunciate davanti ai genitori di Giulio Regeni non possono nascondere la realtà di quello che avvenne nel luglio 2001 a Genova, i successivi depistaggi e le reticenze che ci furono negli apparati dello Stato; e quelle promozioni di troppo che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Chi nel mondo della politica in queste ore si indigna, avrebbe dovuto farlo all'indomani della mattanza di Genova e di quello che ne è seguito, e già che c'è dovrebbe farlo anche per la mancata verità e la mancata giustizia che lo Stato italiano sta assicurando alla famiglia di Giulio Regeni. Ed è questa la vergogna che pesa». Così il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.

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