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Cronaca

Frase choc sul Morandi, Toscani si scusa: «Sono distrutto». Flashmob a De Ferrari contro il fotografo

«Se potessi prendermi a bastonate in radio lo farei», ha detto ai microfoni di Radio Capital. Il comitato Zona Arancione prepara una foto di gruppo da inviargli in segno di protesta

«Distrutto umanamente» da un attacco «che non merito»: Oliviero Toscani corre ai ripari per la frase choc pronunciata durante il programma radiofonico “Un giorno da Pecora” («Ma a chi interessa che caschi un ponte», e affida le sue scuse ai microfoni di Radio Capital nel corso del suo programma “Fabrica”. Sottolineando però, ancora una volta, che la frase è stata estrapolata da qualcuno per il suo programma un po' scandalistico, con questa comunicazione moderna che cerca il sensazionalismo. Non era quella l'intenzione”.

«Stavo spiegando che l'incontro a Fabrica aveva come tema principale la comunicazione e non si era parlato del ponte Morandi né della questione Autostrade - ha detto il fotografo 77enne, il cui nome è associato da sempre alle campagne pubblicitarie dei Benetton - Adesso mi ritrovo accusato in questo modo. Cosa posso fare? Mi posso solo scusare nel modo più profondo. Questo attacco non lo merito e ribadisco: nessuno vuole che cada un ponte! Il Morandi purtroppo è caduto e sono indignato, ma sono anche il primo a dire che le mie parole suonano incomprensibili se estrapolate in quel modo e chiedo scusa. Ho sbagliato, cosa c…o d'altro posso dire! Se ci si potesse prendere a bastonate in radio, lo farei».

Un mea culpa in stile toscani, insomma, che non sembra però avere calmato gli animi né attenuato l’indignazione dei parenti delle 43 vittime e dei genovesi, per cui la ferita aperta dal crollo è ancora fresca e ben lontana dall’essersi rimarginata. E mentre sui social, Facebook e Twitter, diventa virale l’hashtag #anointeressa, lanciato dal governatore ligure Giovanni Toti e dal sindaco Marco Bucci per protestare contro le infelici parole di Toscani, contro il fotografo (che ha suscitato un’amareggiata replica di Egle Possetti, presidente del Comitato Parenti Vittime del Morandi e sorella di Claudia, morta nel crollo insieme con il marito Andrea e i due figli), contro il fotografo è stato anche organizzato un flash mob in piazza De Ferrari.

A lanciare l’iniziativa è stato il comitato degli abitanti dell’ormai ex Zona Arancione, l’area ai margini del ponte crollato, i cui membri hanno ribadito che «a noi interessa eccome che sia cascato un ponte», e hanno dato appuntamento per lunedì 10 febbraio alle 18 in piazza De Ferrari «per un breve flashmob con foto di gruppo finale da inviare a Oliviero Toscani».

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