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Cronaca

Fermiamo il carbone! Le associazioni ambientaliste in piazza

'Avvelena il clima e la nostra salute', lo slogan di Greenpeace, Legambiente e Wwf in largo Pertini. Critiche all'atteggiamento della Regione in materia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

La scelta di incrementare in Italia l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica tramite la riconversione e la costruzione di grandi centrali è una scelta nociva sbagliata, la combustione del carbone produce altissime emissioni di anidride carbonica, più del doppio di quelle del gas, aggravando il fenomeno del cambiamento climatico che minaccia il futuro del Pianeta.

“Il carbone è una grave minaccia per la salute di tutti – commentano gli esponenti delle associazioni ambientaliste presenti in piazza - la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio) che coinvolgono aree anche molto lontane dalle centrali. Il carbone è conveniente solo per le grandi lobby proprietarie delle centrali, che non rispondono dell’inquinamento causato e usano un combustibile a buon mercato grazie anche allo sfruttamento dei minatori. Col carbone aumenterà il ritardo dell’Italia verso gli obiettivi di riduzione di almeno il 20% delle emissioni entro il 2020, e il nostro Paese verrà condannato a pagare multe pesanti: tutti soldi che sborseremo di tasca nostra”.

La nota si sofferma anche sul numero e la potenza degli impianti a fonti fossili presenti sul nostro territorio, infatti già oggi l’Italia ha più centrali di quelle che occorrono. Ci sono impianti complessivamente per 110mila MW, ma i picchi di consumo non vanno oltre i 57mila MW.

“Siamo delusi dall’atteggiamento della Regione Liguria – commentano gli ambientalisti – che punta ancora ad incrementare l’uso del carbone nella centrale di Vado Ligure, una scelta profondamente sbagliata che non fa altro che incrementare il contributo ai mutamenti climatici in atto, le cui disastrose conseguenze sono orami visibili anche alle nostre latitudini con fenomeni atmosferici sempre più intensi, come le piogge copiose cadute in questi ultimi anni”.

La proposta è quella di puntare sull’efficienza energetica che rappresenta una risorsa per le bollette e per il lavoro: grazie alla detrazione del 55% per gli interventi sul risparmio energetico negli edifici, in 3 anni sono stati creati 150mila posti di lavoro. Le rinnovabili, poi, sono già una realtà: in Italia il 23% dell’elettricità è prodotta dalle fonti pulite e la capacità installata cumulata di fotovoltaico è pari a 12500 MW.

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