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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Fegino senz'acqua, in Procura l'esposto di 7 malati: «Non possiamo neppure lavarci»

Prosegue il calvario dei residenti delle alture nel Ponente genovese, che da mesi sono costretti a usare mezzi di fortuna per lavarsi e cucinare

Continua il calvario degli abitanti delle colline di Trasta e Fegino, che ormai da mesi sono costretti a vivere in una situazione di estrema difficoltà da quando, a giugno, l’acquedotto privato da cui si riforniscono è stato prosciugato molto probabilmente a causa dei lavori per il potenziamento del Nodo Ferroviario.

Lungamente dibattuta in Consiglio comunale, dove i residenti hanno invocato a gran voce l’intervento risolutivo da parte di Tursi, la questione adesso è approdata anche sulla scrivania del procuratore capo Michele di Lecce, cui 6 abitanti della zona affetti da grave patologie hanno presentato un esposto affinché si indaghi più a fondo sulle circostanze che hanno portato all'interruzione della fornitura idrica e su eventuali responsabilità da parte delle istituzioni.

La situazione sulle alture genovesi, intanto, rimane quasi invariata. Sono ormai oltre quattro mesi che 180 famiglie sono costrette a usare taniche e bottiglie per portare a termine le operazioni più semplici: cucinare, pulire, persino lavarsi è diventata una missione quasi impossibile con la pochissima acqua che filtra dai rubinetti, spesso torbida e con tracce di terra, e i residenti sono stati costretti a ricorrere ad allacci di fortuna per evitare di ritrovarsi completamente a secco. Un problema che per persone malate diventa insormontabile.

Da Tursi al momento non arriva alcuna risposta definitiva, ma un rimpallo di responsabilità con Rfi, contro cui la giunta in Consiglio comunale si era impegnata a mettere in atto “una forte azione di persuasione” per spingerla a rimediare al più presto stabilizzando al fornitura idrica agli abitanti di Fegino. Che continuano ad aspettare.
 

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