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Cronaca

Maxi sequestro di droga, Usai e il complice fanno scena muta davanti al giudice

I due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre il loro complice si è difeso dicendo "ho solo fatto un favore a un amico"

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, Gian Marco Usai, ex rapinatore di banche trasformato negli ultimi 10 anni nel “re dei trafficanti” genovesi, e Gabriele Gallone, il 28enne genovese incensurato che insieme con lui gestiva un maxi traffico di hashish che riforniva tutta la Liguria.

Davanti al giudice per le indagini preliminari Carla Pastorino per l’udienza di convalida dell’arresto, il 55enne Usai, che ha fra i contatti più stretti anche Mario “Marietto” Rossi, il "Vallanzasca genovese", in carcere da febbraio 2015 per l’omicidio del corriere della droga Giovanni Lombardi, ha scelto di non rispondere alle domande, così come il complice più giovane, fermati al termine di lunghe e complesse indagini da parte dei carabinieri che hanno portato alla luce una vera e propria “attività imprenditoriale” che dal Marocco faceva arrivare via mare gradi carichi di droga che passavano attraverso la Spagna e venivano poi trasportati con i camion nel capoluogo ligure, dove venivano poi stoccati in magazzini “puliti” sparsi in tutta la città.

Proprio su questo, ascoltato anche Girolamo Montella, il 30enne fermato perché proprietario del box in cui Usai e Gallone hanno deciso di spostare l’ultimo carico dopo il sequestro improvviso del precedente nascondiglio da parte dei militari del Nucleo Investigativo del comandante Oreste Gargano e coordinati dal pubblico ministero Alberto Lari: Montella ha dichiarato al gip di non essere a conoscenza del giro di droga in cui l’amico Gallone era coinvolto, ma di avergli "soltanto fatto un favore", accettando di custodire la droga nel suo magazzino.

Al termine dell’udienza il giudice si è riservato di decidere sulla convalida dei femi, ma l’ipotesi più probabile è che Usai e Gallone rimangano in carcere, mentre per Montella potrebbe profilarsi l’ipotesi degli arresti domiciliari. El Bachir El Ghardouf, il cittadino marocchino di 37 anni residente a Milano, ritenuto dagli inquirenti Droga: fermato trafficante genovese Gianmarco Usai
l’intermediario tra Marocco, Spagna e Italia, rimane invece nel carcere di Lodi, dove è stato trasferito al termine del blitz.

 

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