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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Vende online una macchina per acqua gassata ma viene truffata: coppia genovese denunciata

All'ennesima richiesta di denaro da sedicenti istituti bancari stranieri, necessari per poter ricevere il pagamento della macchina, la donna ha capito che era stata truffata

Una coppia (lei 54enne, lui 48enne) residente in provincia di Genova è stata denunciata per truffa. La vittima, che ha raccontato la sua storia ai carabinieri, è una 35enne di Colorno, nel parmense. La donna, dopo aver inserito sul web l'annuncio per la vendita di una macchina per acqua gassata al prezzo di 250 euro, è stata contattata da un uomo interessato al prodotto, che sosteneva di non trovarsi al momento in Italia ma in Burkina Faso. Inoltre per una più rapida comunicazione ha chiesto il numero di telefono. La vittima ha fornito il recapito telefonico e dopo pochi minuti, tramite WhatsApp da un’utenza straniera, è stata informata del pagamento attraverso la banca con richiesta di conferma in merito alla ricezione di un’e-mail da parte dell’istituto, precisandole di seguire le istruzioni descritte nel testo.

Nell’e-mail, oltre a essere indicato l’avvenuto pagamento, era specificato che, per ricevere i soldi, la donna avrebbe dovuto versare quasi 600 euro tramite ricarica di una carta, con la probabile promessa di vedersi restituito l'importo al termine del procedimento. La vittima ha così pagato.

Il giorno seguente - come spiega ParmaToday - un messaggio in chat inviato dal presunto acquirente informava la 35enne di essere stato contattato da una banca francese, in quanto la pratica era passata in mano loro per operare in euro. Dopo pochi minuti è arrivata un’e-mail da un inesistente istituto francese che chiedeva di pagare quasi 1.000 euro per poter ricevere sul conto corrente l’importo pagato dall’acquirente, cosa che la donna ha effettuato su un’altra carta. Subito dopo la 35enne riceveva una terza e-mail con un ulteriore richiesta di 1.600 euro: a questo punto, resasi conto della truffa, la donna è andata dai carabinieri che - seguendo le tracce telematiche delle ricariche - hanno individuato i titolari delle carte prepagate denunciandoli per truffa.

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