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Cronaca

In ospedale col naso rotto, denuncia il compagno dopo un anno di violenze

Vittima una donna di 31 anni che nel pomeriggio di giovedì si è rivolta alla polizia dopo l'ennesima aggressione, che le è costata 20 giorni di prognosi

Un anno di violenze, maltrattamenti e minacce, culminato con l’ennesima lite che l’ha costretta ad andare al pronto soccorso con il naso rotto. Questa volta, però, Maria (il nome è di fantasia, ndr), 31 anni, ha deciso di chiedere aiuto, e di denunciare: supportata dai genitori, si è fatta prima medicare in ospedale, poi, con il volto coperto da una vistosa fasciatura, è andata in questura a raccontare tutto.

La storia di Maria assomiglia a quella di tante, troppe donne che ogni giorno ancora subiscono i maltrattamenti e le mani pesanti di compagni contro cui non hanno la forza di ribellarsi. La lite di giovedì pomeriggio è iniziata nell’appartamento della coppia, nel quartiere di San Martino: una discussione rapidamente degenerata sino a quando il compagno della donna, un 43enne con precedenti per lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale, le si è scagliato contro sferrandole un pugno in pieno viso.

La donna è riuscita in qualche modo a guadagnare l’uscita e si è precipitata a casa della madre, che a sua volta ha contattato l’ex marito. E’ stato lui a chiamare la polizia per denunciare l’aggressione subita dalla figlia, e ad accompagnarla al San Martino, dove la 31enne è stata medicata e dimessa con 20 giorni di prognosi, e poi negli uffici di via Diaz per il racconto di lunghi mesi di violenze: «Conviviamo da due anni, ma da un anno ha iniziato a picchiarmi», ha raccontato Maria agli agenti della questura, supportata dai genitori.

Le volanti si sono subito dirette a casa del compagno, che alla loro vista ha negato tutto: «Non le ho fatto nulla». Il referto dell’ospedale, e le testimonianze dei genitori della donna, raccontano però un’altra storia. L’uomo è stato denunciato per lesioni personali, mentre Maria è stata affidata alle cure dei genitori. Nella speranza che promesse come «è stata l’ultima volta» non riescano più a fare breccia dentro di lei. 

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