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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Don Gallo: ok a Papa nero, meglio se omosessuale

Don Andrea Gallo, il prete fondatore della comunità San Benedetto al Porto di Genova, ha espresso il suo favore a un nuovo Papa nero, o comunque extraeuropeo. Ma a suscitare polemiche è una frase «Un papa omosessuale sarebbe una cosa magnifica»

Genova - Dopo la provocazione su twitter che lo acclamava Papa, don Andrea Gallo, il prete fondatore della comunità San Benedetto al Porto di Genova, ha detto la sua su quelle che ritiene le scelte migliori per la Chiesa in questo momento delicato che fa seguito alle dimissioni di Benedetto XVI.

La Chiesa deve guardare al di là dei confini europei per scegliere il nuovo Papa, spiega don Gallo, secondo cui la scelta di un Papa nero sarebbe un segnale forte. «Sarebbe un messaggio mediatico. La Chiesa non è romanocentrica. Minimo dovrebbe essere extraeuropeo. Prendiamo distanze da questa curia che negli ultimi 50 anni ci ha deluso».

Secondo Don Andrea Gallo non ci sono solo le condizioni di salute e l'età avanzata dietro alle dimissioni da Papa di Joseph Ratzinger. «La Chiesa ormai da troppi anni è legata al potere, penso che Ratzinger dopo l'ultima relazione ha visto tutte le sue responsabilità negli anni precedenti di copertura con Papa Wojtyla e negli ultimi anni di sua responsabilità diretta; ha riconosciuto le sue personalità, dove non è intervenuto».

Ma l'analisi di don Gallo non si ferma qui. Oltre al colore della pelle, il prossimo successore di Pietro dovrebbe rappresentare una svolta rispetto al passato anche per un altro motivo. «Un papa omosessuale sarebbe una cosa magnifica. Pensare che uno si affacci a piazza San Pietro e lo dica sarebbe grande. C'è la parità dei figli di Dio, è l'essenza del Vangelo, siamo tutti figli e figlie di Dio».

C'è spazio anche per una scottante rivelazione. «Il prete omosessuale - ha proseguito - deve poter essere libero di esprimere la sua identità e la sua sessualità, altrimenti si reprime e arriva alla pedofilia». In passato don Gallo racconta di aver subito «dei tentativi di violenze omosessuali, diciamo delle insidie, che ho respinto, sono sempre stato un ribelle. Ero un giovane prete - ha raccontato - e fu un vescovo a farmi delle avances».

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