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Cronaca

Disabili e barriere architettoniche, Tursi promette: «In 5 anni scuole più accessibili»

Il Comune di Genova è il quarto della Liguria ad approvare le linee guida per il Peba, il Piano Eliminazione delle barriere architettoniche: obiettivo aumentare l'impegno e rendere la città più accessibile a tutti

Abbattimento delle barriere architettoniche per rendere la città più accessibile a tutti, non soltanto ai disabili, ma anche alle mamme con i passeggini, alle persone che hanno subìto interventi o incidenti e sono temporaneamente invalidi, e in generale a chiunque abiti nella Superba o decida di visitarla: questo l’obiettivo che la giunta Comunale si prefigge con l’approvazione delle linee guida per la realizzazione del Piano di Eliminazione delle barriere architettoniche, il cosiddetto Peba, reso obbligatorio con una legge del 1986 per garantire la piena accessibilità agli edifici pubblici e agli spazi urbani e a oggi, trent’anni dopo, rimasto inattuato nel 90% dei Comuni italiani.

«Il tema dell’accessibilità è particolarmente sentito per il Comune di Genova, perché riguarda tutti - ha spiegato l’assessore alla Legalità, Elena Fiorini - Con l’approvazione delle linee guida per il Peba abbiamo voluto aumentare l’impegno dell’amministrazione in questo senso, creando un ufficio ad hoc che monitori e controlli il territorio e stabilisca dove intervenire in maniera programmata, invece di basarci sulle sole emergenze e segnalazioni. Abbiamo inoltre voluto investire sulla formazione dei dipendenti, per far sì che diventi anche un percorso culturale ed educativo. A oggi abbiamo individuato i criteri per stabilire le priorità in cui investire i soldi che la legge destina automaticamente all’eliminazione delle barriere architettoniche, e abbiamo deciso di focalizzarci in primis sulle scuole, per far sì che tutti gli studenti si sentano inclusi e accettati e dare le stesse opportunità a tutti».

Dal 2013 a oggi sono stati poco più di un milione e mezzo gli euro investiti nell’abbattimento delle barriere architettoniche, ricavati dal 10% degli oneri di urbanizzazione come previsto dalla legge: una cifra andata calando anno dopo anno, come conseguenza di una diminuzione della costruzione di nuovi edifici, che dai 680.000 euro del 2013 è arrivata ai 350.000 previsti per il 2016. Circa una settantina gli interventi portati a termine, concentrati principalmente su scuole, marciapiedi, fermate degli autobus e ascensori: «L’obiettivo per i prossimi 5 anni è quello di avere almeno una scuola di ogni ordine e grado che non abbia barriere - ha proseguito l’assessore Fiorini - E di integrare tutti i semafori presenti sul territorio con dispositivi acustici per i non vedenti».

Dati alla mano, nonostante la conformazione territoriale collinare, Genova resta comunque virtuosa dal punto di vista dell’accessibilità, in quanto quarto Comune della Liguria ad approvare le linee guida per il Peba: «Stiamo rincorrendo i Comuni, quello che è successo a Genova è molto importante, ma noi non siamo disabili soltanto qui, lo siamo in tutta la Regione - ha spiegato Claudio Puppo, presidente della Consulta regionale per l’handicap - Non si può parlare di indotto turistico se non si rende tutta la Liguria accessibile come Genova, che è il capoluogo di Regione più accessibile d’Italia. A oggi un disabile può partire dallo stadio e arrivare alla Stazione Marittima senza incontrare barriere architettoniche. Ma anche se plaudiamo al lavoro del Comune, non basta: è importante impegnarsi anche sul fronte dell’edilizia privata, per consentire a chiunque di entrare in un negozio, in un albergo o in un bar senza problemi. Ricordo che a oggi, dopo l’entrata in vigore, nel maggio 2015, di una legge regionale specifica, i commercianti che non garantiscono l’accessibilità ai disabili possono incorrere in sanzioni da 500 a 10.000 euro, con la revoca immediata della licenza sino a quando non vengono effettuati i lavori necessari».

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