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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Sampierdarena / Via Walter Fillak

Demolizione Morandi, i timori dei residenti della Valpolcevera

A preoccupare chi vive e lavora in zona sono le conseguenze che il cantiere avrà su un quartiere già messo duramente alla prova in termini di vivibilità

In attesa di scoprire a quale ditta verranno affidati i lavori di demolizione di quanto resta del ponte Morandi e di ricostruzione del nuovo viadotto dell’A10, tra i residenti della Valpolcevera crescono dubbi e timori su come il cantiere andrà a impattare su una zona già messa duramente alla prova negli ultimi 4 mesi, soprattutto dal punto di vista della viabilità e dell’inquinamento acustico e ambientale.

«La nostra attenzione concreta si sposta, ora, sulla scelta di quale processo di demolizione del vecchio ponte sarà utilizzato - spiegano i membri del comitato Oltre il ponte c’è…, che racchiude gran parte dei residenti e dei commercianti della Valpolcevera -  A quali rischi potrebbe essere esposta la popolazione e quali rimedi urgenti e certi possono essere approntati dalle Istituzioni e dalle autorità competenti, al fine di tutelare e salvaguardare la sanità dell'intera popolazione interessata che, lo ricordiamo, vive ai due lati del muro».

I timori di chi in Valpolcevera vive e lavora riguardano in particolare le modalità con cui quanto resta del ponte verrà demolito: il sindaco e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, aveva anticipato che le operazioni dovrebbero iniziare a metà dicembre dal lato ovest attraverso smontaggio dei blocchi. Discorso diverso, invece, per il lato est, dove con tutta probabilità verranno impiegate cariche esplosive vicino alle case. E se è già stato confermato che i palazzi compresi nella zona rossa verranno con tutta probabilità acquistati dal Comune e demoliti, resta la preoccupazione sulle polveri e l’inquinamento che eventuali esplosioni avranno sull’intera zona. E la rassicurazione arrivata in mattinata dal governatore Toti sul fatto che nel ponte non fosse presente amianto non è bastata a tranquillizzare: i dubbi al momento riguardano proprio le case, la cui costruzione risale a decenni fa e per cui non si esclude la presenza di sostanze nocive che potrebbero diffondersi con le polveri.

Per conoscere le esatte modalità di demolizione - e anche il progetto di ricostruzione - è necessario attendere i primi giorni di dicembre, termine fissato da Bucci e alla sua struttura commissariale per comunicare a quale azienda, o cordata di aziende, verranno affidati i lavori.

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