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Cronaca Darsena / Belvedere Vittorio Pertusio

Degrado, spaccio e abbandono in Darsena, la denuncia dei pescatori

Sporcizia, furti, spaccio di droga a calata Vignoso. Coldiretti Impresa Pesca Liguria: «Senza un intervento urgente, il mercato del pesce sarà costretto a chiudere»

Furti, atti vandalici, situazioni igieniche inaccettabili, commercio di stupefacenti: la banchina di calata Vignoso, in Darsena, è presa d’assalto da persone decisamente "poco raccomandabili". A lanciare l'allarme sono i rappresentanti di Coldiretti Impresa Pesca Liguria: «Imbarcazioni e strumentazioni pesantemente danneggiate; furti; condizioni igienico-sanitarie inaccettabili e problemi di ordine pubblico; addirittura, sostanze stupefacenti nascoste nelle reti da pesca. La banchina di calata Vignoso negli ultimi due mesi è stata letteralmente presa d’assalto e per i 40 operatori delle 12 imprese del mercato del pesce è difficile convivere quotidianamente con queste situazioni. 

Situazioni che si sono aggravate negli ultimi mesi, ma che si protraggono da anni: dopo le numerose segnalazioni di degrado e di abbandono dell’area rivolte al sindaco, assessori comunali competenti, consiglieri comunali e forze dell’ordine (a cui sono seguite risposte a parole, ma non nei fatti), oggi i pescatori e Coldiretti Impresa Pesca Liguria scendono in piazza per denunciare pubblicamente una situazione diventata insostenibile, in una zona che, nel giusto contesto, potrebbe offrire molto alla città, dal punto di vista imprenditoriale e turistico». 

«Immaginatevi le difficoltà con cui si trovano a operare i pescatori che arrivano in banchina alle 4 del mattino per andare a pescare e rientrare in giornata per vendere il proprio pescato - commenta Daniela Borriello, responsabile Settore Pesca di Coldiretti Liguria - E non si tratta solo dei gravi problemi igienico sanitari e dei danni subiti, talvolta quantificabili in migliaia di euro. È evidente un problema di ordine pubblico: gli atti vandalici e il commercio illegale di stupefacenti in quest’area hanno di fatto creato un ambiente ostile all’attività imprenditoriale dei pescatori che, ormai demoralizzati e impauriti dalla situazione, hanno il timore di subire ritorsioni contro se stessi, le imbarcazioni e le attrezzature di pesca, come già successo». 

La richiesta è quella di ascoltare e rispettare una categoria che porta avanti tradizioni e un’economia che, seppur piccola, riveste la sua importanza per la regione. Ma non solo: «Per il bene delle nostre imprese e della città, chiediamo di essere ricevuti dalla commissione permanente per le attività produttive del Comune di Genova per illustrare meglio, tramite anche supporti audiovisivi, quanto quotidianamente accade in banchina - prosegue Borriello - Inoltre, chiediamo l’attivazione di un tavolo permanente per la sicurezza con gli enti e le autorità che l’amministrazione riterrà opportuni per affrontare in modo definitivo il problema». 

Un’iniziativa di riqualificazione dell’area era partita proprio da Coldiretti Impresa Pesca Liguria con il progetto di realizzare in banchina, presso il punto di vendita, anche un’attività di ittiturismo. Ma spiega Borriello: «Senza alcun intervento per porre un freno alla situazione di degrado attuale, non solo non sarà realizzato l’ittiturismo ma potrebbe essere imminente anche la chiusura dell’attività di vendita diretta».

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