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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Decreto Genova e ricostruzione del ponte, telefonata notturna fra Toti e Conte

La bozza del 'Decreto Genova' contiene, fra gli altri provvedimenti, un elenco dei poteri attribuiti al commissario per la ricostruzione. Pare escluso che il ruolo sarà ricoperto da una figura delle istituzioni locali

Sono ore di attesa a Genova visto che quelle di oggi e domani si annunciano come due giornate importanti per la città. Dal Consiglio dei ministri a Roma arriverà il maxi decreto per Genova, sul cui contenuto nelle ultime ore sono circolate indiscrezioni, che hanno messo in guardia le istituzioni locali, a cominciare dal presidente della Regione e commissario per l'emergenza, Giovanni Toti.

Telefonata notturna fra presidente Toti e il premier Conte

Dalla Regione fanno sapere che nella notte c'è stata una lunga telefonata di chiarimento tra il presidente della Regione, Giovanni Toti, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Decreto Genova. Il premier ha spiegato al governatore i principali contenuti del provvedimento che vorrebbe portare nel pomeriggio durante il Consiglio dei ministri. Toti ha fatto alcune osservazioni che sono state ascoltate dal presidente Conte. I contatti tra piazza De Ferrari e Palazzo Chigi proseguiranno fino all'ultimo per limare i dettagli di un provvedimento che nessuno ha intenzione di ritardare per il bene della città.

Il confronto è avvenuto dopo uno sfogo, affidato ai social network, in cui il presidente della Regione ha criticato alcune scelte del governo, sempre che le indiscrezioni sui contenuti del Decreto Genova trovino effetivamente riscontro nel testo finale. In particolare il governatore ligure ha accolto in modo negativo la volontà di nominare un commissario straordinario per la ricostruzione, estraneo alle istituzioni locali. Toti ha ripetuto più volte che non contava chi avrebbe ricoperto quel ruolo, forse dando per scontato che fosse qualcuno che ha già seguito da vicino l'emergenza.

Toti: «Decreto Genova? Sarebbero norme lesive delle prerogative regionali, spero si tratti di fantasia giornalistica»

«Leggo tramite le agenzie di stampa - scrive Toti - i contenuti di un supposto “Decreto Genova”. Sono certo che si tratti di una fantasia giornalistica, così come la notizia che domani verrà approvato tale decreto. Ritengo infatti impossibile che il presidente Conte, che venerdì ha accettato l'invito a onorare con noi le vittime del ponte, intenda portare in Consiglio dei Ministri un testo mai neppure letto, non dico discusso e concordato, con le istituzioni locali, Comune e Regione, che ormai da un mese si sono fatte carico con sforzi e mezzi propri della emergenza. Non è infatti immaginabile - prosegue la nota - che, a 24 ore dal presunto Cdm, le istituzioni locali conoscano via agenzia il testo. Un testo che certamente non può corrispondere alla realtà: nessun uomo delle istituzioni potrebbe immaginare norme così lesive delle prerogative regionali, senza alcuna intesa o concerto nelle scelte, ma lesive anche della normale collaborazione istituzionale prevista nella nostra costituzione. E in aggiunta tanto vaghe da non proporre reali soluzioni ai problemi, primo tra tutti la ricostruzione del ponte. Sono certo che il Governo vorrà aprire nelle prossime ore, passata la giornata di ricordo e dolore di venerdì prossimo, un serio e serrato confronto con le istituzioni della città e con quelle della Regione al fine di concordare tutto quanto occorre davvero a Genova, ai suoi cittadini e alle sue imprese».

Venerdì 14 settembre giornata in ricordo delle vittime

I contenuti del Decreto Genova

Sedici gli articoli contenuti nella bozza: aiuti agli sfollati, sostegno alle piccole e micro imprese e al trasporto pubblico locale, riconoscimento della zona economica speciale con agevolazioni per il porto ed elenco dei poteri attribuiti al commissario per la ricostruzione. Esclusi gli enti locali. Quest'ultimo aspetto è quello che ha scatenato la reazione del presidente Toti. Il commissarrio infatti avrà poteri molto ampi e in pratica spetterà a lui prendere ogni decisione in merito alla ricostruzione del ponte. Nel testo non vengono citati nomi, ma da quanto si può evincere saranno Finacantieri e Italfer a realizzare il nuovo viadotto, escluso l'intervento di Autostrade.

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