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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cornigliano

Adesca un anziano fingendosi disperata, lui le dà 200 mila euro

La 35enne romena ha finto di essere gravemente malata e di aver bisogno di soldi per un'operazione. Tra minacce e lusinghe, lui le ha dato soldi in contanti e il ricavato della vendita di un appartamento. La donna è stata arrestata dalla polizia giudiziaria con l'accusa di truffa aggravata

Lo ha adescato fingendosi disperata e lui, rimasto vedovo e "fragile" a detta del giudice, in cinque anni ha finito per consegnare a quella donna 200 mila euro, i risparmi di una vita più un appartamento.

Nei guai è finita una 35enne romena, Cornelia Teglas, che si faceva chiamare Maria Strozzi, residente a Genova. Per il giudice Silvia Carpanini "per anni ha sfruttato i sentimenti dell’anziano, la sua fiducia, il suo bisogno di affetto e considerazione per privarlo di tutto le sue risorse".

Prima gli ha chiesto duemila euro alla volta per tornare in Romania, poi si è finta malata di cuore e bisognosa di sottoporti a una operazione dal costo di 76 mila euro. Non solo, con due complici che si sono finte una giudice e una direttrice di banca romene si è fatta dare nel complesso 200 mila euro in contanti più il ricavato della vendita di un appartamento a Cornigliano. 

È stato un amico dell'81enne a denunciare la situazione e la sezione di polizia giudiziaria della Procura, guidata dal sostituto procuratore Luca Monteverde, a identificare la truffatrice e ad arrestarla con l'accusa di truffa aggravata dalla ‘minor difesa’ della vittima. Un'indagine lunga e articolata che ha portato ad accertare che tra il 2018 a pochi giorni fa la donna rubasse continuamente soldi al malcapitato, che pure godendo di una buona condizione economica è finito a mangiare alla Caritas.

Il giudice tutelare aveva posto la vittima sotto amministrazione di sostegno per impedire che finisse in una situazione insostenibile. Ma nonostante la querela presentata dall'anziano in un momento di chiarezza, "Maria" si è rifatta viva con pretese economiche sempre più alte. 

In un caso, ha persino ottenuto il bancomat dell'uomo, di cui l'amministratore di sostegno non era a conoscenza, prelevando ulteriori fondi. Tali prelievi, registrati dalle telecamere della Bnl di Bolzaneto, hanno permesso di smascherare la truffatrice.

Attualmente, la donna è stata incarcerata con l'accusa di truffa aggravata. Il giudice Silvia Carpanini, nell'ordinanza di custodia cautelare, sottolinea la persistenza e la spregiudicatezza della giovane, che ha sfruttato i sentimenti dell'anziano, la sua fiducia e il suo bisogno di affetto per depauperarlo delle sue risorse. Le bugie di "Maria" sono state supportate anche da terze parti, tra cui una presunta giudice rumena. Nonostante l'uomo abbia cercato di negare il suo sostegno economico, non avendo più la capacità di gestire autonomamente le sue entrate, la truffatrice ha proseguito imperturbabile.

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