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Cronaca

Frase omofoba, il consigliere De Paoli: «Sono stato frainteso, basta scuse»

Accusato di avere pronunciato l'ormai celebre frase «se avessi un figlio gay lo brucerei nella caldaia», il consigliere leghista assicura di avere usato la frase in senso negativo. E da Toti arriva l'appoggio: «Gli credo»

Basta scuse, perché «non posso chiedere scusa ogni volta che mi chiedono di farlo. Mi dispiace se sono stato frainteso, ma spero che ci si possa concentrare sui veri problemi, ben più gravi, della regione»: queste le parole con cui stamattina in consiglio Regionale Giovanni De Paoli ha preso nuovamente le distanze dalla bufera scoppiata in seguito all’ormai celebre frase omofoba che secondo alcuni testimoni avrebbe pronunciato a margine di una commissione consiliare.

«Se avessi un figlio gay lo brucerei nella caldaia»: alcuni membri dell’associazione Agedo (e una dipendente della Regione) presenti quel giorno in via Fieschi assicurano di avere sentito proprio queste parole uscire dalla bocca del consigliere leghista, che dal canto suo continua a sostenere quanto detto a caldo: «C’era un non, era una negazione. Ho detto che non lo brucerei». Una tesi che sembra avere convinto sia il presidente del consiglio Regionale, Francesco Bruzzone (che qualche giorno fa, proprio in consiglio, aveva comunque bacchettato il collega ricorrendo al dialetto), sia il presidente della Regione, Giovanni Toti, che ha assicurato di credere a De Paoli «quando dice di avere pronunciato quella frase in senso negativo. Stiamo facendo un processo senza prove».

Immediate le proteste dell’opposizione, con il Pd che ha puntato il dito contro l’atteggiamento eccessivamente garantista del governatore Toti e il Movimento 5 Stelle che ha definito quella di stamattina «un'occasione persa. L'ennesima di una maggioranza che preferisce difendere ad oltranza l'indifendibile De Paoli, pur di non ammettere l'errore, ed evita accuratamente di prendere una posizione chiara contro ogni forma di discriminazione sessuale e di genere».

«Invece di cogliere quest'occasione per chiedere scusa, De Paoli ha ulteriormente aggravato e peggiorato la sua posizione, affermando nel suo discorso che esistono 'problemi ben più gravi nella nostra Regione’. Un altro schiaffo a queste persone - hanno concluso i portavoce M5S - come se associare persone omosessuali ai forni non fosse grave. Anche solo per questo, non riteniamo il consigliere De Paoli degno di sedere su questo seggio e dovrebbe dimettersi».
 

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