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Cronaca

Mense scolastiche, scoppia il caso delle foto al cibo

Continuano le polemiche per i disservizi e la bassa qualità del cibo, due interrogazioni in consiglio comunale

Continuano a tenere banco a Genova e polemiche sulla qualità delle mense scolastiche. Come vi avevamo raccontato continuano gli scioperi da parte delle famiglie insoddisfatte per i servizi, ultimo in ordine di tempo quello indetto da martedì 2 a venerdì 5 maggio da mamme e papà della scuola primaria Daneo, della secondaria di primo grado Don Milani e della scuola d’infanzia Maddalena per chiedere interventi concreti su disservizi che si verificano ormai con cadenza giornaliera. 

E tra le polemiche scattate in rete anche quello legato al presunto divieto imposto da La Cascina di vietare alle commissioni mensa di scattare fotografie come prova testimoniale di quanto visionato. Ferma la presa di posizione dell'assessore Boero che ha dichiarato che non si può assolutamente chiedere una cosa simile, fare fotografie è assolutamente legale e verranno presi provvedimenti in tal senso.

Il tema è infatti approdato anche in consiglio comunale con i consiglieri Andrea Boccaccio (M5s) e Antonio Bruno (Fds), che hanno chiesto un aggiornamento sulle prescrizioni di qualità delle mense scolastiche e quali iniziative si intendano adottare contro un fornitore di pane, condannato per adulterazioni alimentari e altri reati.

Per la giunta ha preso parola e risposto l'assessore a Scuole, Biblioteche  e Politiche Giovanili Pino Boero che ha spiegato: «Ci sono segnalazioni dagli uffici comunali e dalle commissioni mensa. L’iter è piuttosto lungo e burocratico; dopo la contestazione l’azienda ha 15 giorni per rispondere, se non accettano la contestazione si apre la procedura. Ci sono particolari problemi, che abbiamo rilevato anche con una visita a cui ho partecipato, in Valbisagno e alla Daneo. Quanto alla richiesta di Bruno, credo si riferisca a notizie circolanti in rete. Si tratta, secondo Grissitalia, di cui leggo una lettera degli avvocati, di una campagna diffamatoria, destituita di ogni fondamento. I titolari hanno patteggiato soltanto per una questione di evasione fiscale».

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