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Spending review: presidio lavoratori Cisl davanti alla prefettura

Domani, mercoledì 18 luglio 2012, dalle 10 alle 13 presidio davanti alla prefettura dei lavoratori della funzione pubblica della Cisl contro la spending review, i tagli al personale e per chiedere modifiche sostanziali al provvedimento del governo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Domani, mercoledì 18 luglio 2012, dalle 10 alle 13 presidio davanti alla prefettura dei lavoratori della funzione pubblica della Cisl contro la spending review, i tagli al personale e per chiedere modifiche sostanziali al provvedimento messo a punto dal governo. Contro l'ennesima manovra di tagli lineari, per la riqualificazione della spesa e la dignità del lavoro pubblico.

La CISL FP alza i toni della mobilitazione per chiedere modifiche sostanziali al provvedimento messo a punto dal Governo, definendo “inaccettabili i tagli al personale”. È inaccettabile il taglio del 10% agli organici delle amministrazioni. Sono inaccettabili la proclamazione degli esuberi e la mobilità non concertata. Ancora una volta si impongono alla Pubblica Amministrazione misure indiscriminate ed inefficaci che creano grave danno a lavoratori e cittadini. Non c’è selettività nel taglio e non si tengono in considerazione le specificità delle diverse amministrazioni: non si fa distinzione fra quelle che hanno già subito riduzioni di personale, quelle che sono soggette ai patti di stabilità, o alle norme del patto per la salute.

In molti enti, come le Agenzie, gli Enti Previdenziali o le Autonomie Locali, in cui si operano accorpamenti e soppressioni, si rischia la paralisi organizzativa; in molti altri, come i Ministeri e le Aziende Sanitarie, si avrà una riduzione secca dei servizi.

Con questo decreto si taglia indistintamente su tutti i profili, senza tenere conto neppure delle competenze professionali, che servono a rendere più moderni ed efficienti i servizi. Non c’è ombra di riorganizzazione, né di razionalizzazione.

In sanità, la sforbiciata di 3 mld alla spesa non farà altro che scaricare gli effetti negativi sui servizi e sui cittadini che ne usufruiscono, costretti a pagare privatamente le prestazioni che il SSN non riuscirà più a coprire (ticket, diagnostica, visite specialistiche, ecc.). Il decreto deve cambiare nei passaggi parlamentari. I tagli sugli organici devono essere dirottati sulle consulenze, sulle esternalizzazioni e sugli appalti poco trasparenti, che costituiscono la vera zavorra della spesa pubblica; per questo la CISL FP, insieme alla CISL Scuola, ha già chiesto un incontro al Ministro della Funzione Pubblica, Patroni Griffi.

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