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Cronaca

Il Comune chiude la sede di Palazzo Verde, l'appello del Cicloriparo: «Cerchiamo casa»

La prima ciclofficina genovese si vede costretta a chiedere ospitalità dopo 7 anni di attività in zona Porto Antico: «Rischiamo di dover sospendere l'attività»

Nel 2012 è nata per andare incontro alle esigenze e alle necessità dei ciclisti (allora ancora pochi) genovesi, offrendo riparazioni gratuite, consigli e consulenze e mettendo all'asta a prezzi abbordabili biciclette recuperate, e dopo 7 anni di attività il Cicloriparo, la prima ciclofficina genovese, rischia di dover sospendere la sua attività.

La sede di Palazzo Verde in cui l'associazione, aperta due volte la settimana da volontari, ha occupato sino a oggi, è infatti stata chiusa. A rivelarlo è lo stesso Cicloriparo, che su Facebook ha lanciato un appello sia a Tursi sia all'intera città per cercare una nuova casa: «La sede "ufficiale" di Palazzo Verde, in via del Molo, è stata chiusa dal Comune di Genova da un giorno all'altro, senza alcun preavviso - scrivono i volontari sui social - Nessuna alternativa è stata proposta, lasciando come unica soluzione la strada. Molto materiale, ricambi, attrezzi, biciclette recuperate e oggettistica per bici, è rimasto chiuso a Palazzo Verde in attesa di essere recuperato».

Nei mesi estivi il Cicloriparo è stato ospitato dai Giardini Luzzati, ma l'arrivo della stagione più fredda rende impossibile proseguire l'attività all'aperto. Cicloriparo ha reso noto di avere fatto domanda, insieme con Fiab Genova e con l'associazione antimafia Adesso, per ottenere uno dei beni sequestrati alla mafia, ottenendo l'assegnazione di due, uno in vico chiuso degli eroi e l'altro in vico dei Fregoso. La pratica di trasferimento, sottolineano però i volontari, «nonostante la propaganda o le buone intenzioni del Comune di Genova è ferma e non è stato ancora concesso ai volontari del Cicloriparo di vedere i beni per valutarne l'usabilità».

Da qui l'appello lanciato a mezzo social: «Al Comune di Genova, se tiene davvero alla mobililtà sostenibile e ai progetti di utilità sociale, per sbloccare l'assegnazione dei beni e concedere una sede al Cicloroparo - si legge - a chiunque abbia voglia di ospitare l'attività del Cicloriparo: serve un magazzino di almeno 70 mq possibilmente in centro storico, la parte di Genova più amica della bicicletta».

Negli ultimi tempi, complice l'ascesa del movimento Fridays For Future, anche a Genova sono aumentate le persone che utilizzano la bicicletta per spostarsi in città, e la sensibilità verso ii ciclisti e verso la mobilità sostenibile è aumentata. Anche tra le mura di Tursi, che ha previsto anche incentivi per chi acquista un mezzo a emissioni zero (come per esempio la bici elettrica) rottamando i vecchi veicoli inquinanti, e annunciato l'intenzione di potenziare il circuito ciclopedonale della città. E l'entrata in vigore, a novembre, della cosiddetta ordinanza anti-vespe potrebbe spingere altri cittadini ad abbandonare scooter e auto in favore della bicicletta per i cosiddetti spostamenti dell'ultimo miglio. Il Cicloriparo è, a oggi, l'unica realtà del territorio specializzata in biciclette, che presta i suoi servizi gratuitamente: non è un caso che l'appello sia rapidamente diventato virale, e che in molti si stiano mobilitando per trovare una nuova casa - possibilmente in centro storico, la zona più "friendly" per le bici - all'associazione.

Chi avesse proposte può scrivere alla mail cicloriparo@yahoo.it oppure visitare la pagina Facebook Cicloriparo.

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