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Cronaca

Il nuovo questore Ciarambino: «Anche espulsioni per combattere microcriminalità»

Al timone di via Diaz dal 26 marzo in sostituzione di Sergio Bracco, il nuovo capo della Questura arriva da Brescia: «Lì la percentuale di stranieri che delinquono è molto alta, e l'allontanamento ha dato risultati»

Contrasto a crimini «odiosi» come gli scippi e i furti ai danni delle fasce deboli, e allo spaccio di stupefacenti, soprattutto in centro storico: il nuovo questore Vincenzo Ciarambino ha già le idee chiare, almeno quando si tratta di individuare le priorità per Genova. 

In particolare sullo spaccio, «già combattuto con efficacia da numerose operazioni di polizia, condotto anche con strumenti legislativi innovativi», e sui reati che compongono il sottobosco della microcriminalità, l’ex capo della questura di Brescia non ha dubbi: «La prevenzione della criminalità di matrice straniera può essere portata avanti anche attraverso misure come l’espulsione e il trasferimento negli appositi centri. A Brescia avevamo un’alta percentuale di stranieri che commettevano reati e questo metodo ha funzionato: se in un anno porti via 300 persone che spacciano o commettono scippi o rapine, ovvio che il risultato si sente».

Ciarambino, che a Genova era già stato qualche anno fa come vicario, ha preso il posto di Sergio Bracco, trasferito alla questura di Milano. E si è detto felice del “ritorno a casa”, perché «Genova l’ho sempre seguita durante tutte le sue tragedie, anche quando non c’ero più. La prima alluvione e il crollo della Torre Piloti li ho vissuti, la seconda alluvione e il ponte Morandi li ho seguiti a distanza. Ma c’è una cosa che non è sicuramente cambiata - ha riflettuto - Il modo in cui i genovesi hanno reagito, rimboccandosi le maniche già il giorno successivo e ricominciando a lavorare nonostante la tragedia subita».

Il nuovo questore ha anticipato l’intenzione di lavorare in stretta sinergia sia con le altre forze dell’ordine sia con il Comune, sopratutto per quanto riguarda la chiusura di esercizi commerciali che vengono alcol ai minori e la lotta alla criminalità organizzata: «Va affrontata in maniera incisiva sia nella fase preventiva, con i controlli ai lavori pubblici, sia nella fase più strettamente repressiva, con la presenza sul territorio e indagini a tappeto da parte della Squadra mobile, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia».

«Questi cialtroni - ha aggiunto, riferendosi sempre alla criminalità organizzata - li dobbiamo cacciare dalla Liguria e da Genova, dove è ormai assodato che sono presenti».

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