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Cronaca Centro / Piazza Giuseppe Verdi

Brignole, chiosco con numerose irregolarità: sequestrate 203 casse di frutta

Tra le irregolarità, l'occupazione di una superficie superiore a quella autorizzata, la struttura fissa non consentita e, dulcis in fundo, il fatto che il venditore non corrispondesse al titolare della concessione.

Chi passa in zona Brignole, magari per andare in stazione, è abituato a vederlo da tempo di fronte al parcheggio: ma quel chiosco di frutta e verdura presentava numerose irregolarità tra cui l'occupazione di una superficie superiore a quella autorizzata, la struttura fissa non consentita e, dulcis in fundo, il fatto che il venditore non corrispondesse al titolare della concessione. Dunque il titolare è stato sanzionato per commercio abusivo e la polizia locale ha sequestrato 203 casse di frutta. 

Riavvolgiamo il nastro: i controlli dei nuclei commercio e antidegrado della polizia locale di Genova sono iniziati questa mattina (giovedì 22 febbraio) per verificare la documentazione autorizzativa del venditore di frutta. Però gli agenti hanno rilevato numerose irregolarità: il chiosco occupava più superficie di quella autorizzata e la struttura fissa non risultava tra quelle consentite per tale tipo di posteggio fuori mercato. Il venditore, inoltre, un cittadino extracomunitario, non era corrispondente all'effettivo titolare della concessione.

Per questa ragione, stando alla legge regionale, chi opera su un posto dato in concessione ad altri, è considerato abusivo e soggetto al sequestro della merce. Sono finite sequestrate dunque 203 cassette di frutta e 6 sacchi di prodotti ortofrutticoli. La frutta è stata devoluta in beneficenza, mentre venditore è stato portato negli uffici per ulteriori accertamenti sulla sua posizione sul territorio nazionale e sanzionato per commercio abusivo.

Da ulteriori accertamenti è emerso che la persona che gestiva abusivamente il chiosco era indicata nella autorizzazione amministrativa come “preposto” e avrebbe dovuto quindi operare per conto del titolare della concessione: in realtà però fiscalizzava autonomamente, utilizzando la propria partita Iva.

La polizia locale, indagando più a fondo, ha scoperto anche che di solito il preposto non operava neppure direttamente, ma aveva assunto un altro cittadino straniero per svolgere l’attività di vendita, violando la legge regionale che prevede che nel commercio su area pubblica possa operare solo il titolare della concessione o un preposto (dipendente o collaboratore familiare nominato da lui con delega).

Sono ora in corso tutti gli accertamenti e le indagini da parte del nucleo commercio Rsu della polizia locale di Genova.

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