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Cronaca Chiavari

Sala scommesse troppo vicina ai luoghi sensibili: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

La sala scommesse era troppo vicina al cimitero di Chiavari: la decisione del Consiglio di Stato che ribalta quella del Tar

Le sale giochi e le sale scommesse devono rispettare in egual misura le norme sulla distanza dai luoghi sensibili. Così si è espresso il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del Comune di Chiavari contro una società proprietaria di due diversi locali sul territorio, una sala giochi e una per la raccolta delle scommesse.

Riavvolgiamo il nastro: tutto è iniziato nel 2017 quando il Comune aveva ordinato all'azienda la chiusura dell'attività di esercizio delle scommesse perché, stando alla legge regionale, era troppo vicina al cimitero, per la precisione meno di trecento metri. La società aveva impugnato il provvedimento sostenendo che la regola fosse valida solo per le sale gioco e non per le scommesse. E il Tar, nel 2018, aveva accolto il ricorso della società.

Il Comune si è appellato al Consiglio di Stato che infine oggi, venerdì 23 febbraio, ha ribaltato la decisione del Tar. Anche in una sentenza dell'anno scorso il Consiglio di Stato aveva ribadito che l'attività di gestione delle scommesse "è parificata alle sale da gioco. Le norme della legge regionale devono essere interpretate secondo una interpretazione logica e sistematica e, malgrado le espressioni letterali impiegate, non possono che essere riferite a entrambe le attività, fonti entrambe di rischi di diffusione della ludopatia". Insomma, questioni di orientamento interpretativo che, in questo caso, sono volte a tutelare le persone - soprattutto le più fragili - dai rischi della ludopatia.

Inoltre già nel 2021 proprio il Consiglio di Stato si era espresso equiparando sale gioco e agenzie delle scommesse per quanto riguarda i limiti di distanza.

E lo ha ribadito anche oggi, accogliendo il ricorso del Comune e condannando la società al pagamento delle spese. 

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