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Cronaca

Cani in ufficio, una novità che divide il web

La decisione dell'assessore alla cultura del Comune di Genova, Elisa Serafini è stata resa possibile grazie ad alcune norme interne e per uffici non aperti al pubblico

La decisione dell'assessore alla cultura del Comune di Genova, Elisa Serafini, di consentire ai dipendenti dell'ufficio cultura di portare il proprio cane sul posto di lavoro tiene banco, sia sui social network, che a livello nazionale, con scontri anche accesi tra favorevoli e contrari.

Si tratta di una novità resa possibile grazie ad alcune norme interne e per uffici non aperti al pubblico, una sorta di sperimentazione che, al momento, è stata accolta con freddezza dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti comunali e dagli altri uffici pubblici del Comune, ma che ha ovviamente raccolto anche tanti pareri favorevoli aprendo un dibattito anche su scala nazionale.

Favorevoli & contrari

 «Portare il proprio cane nel posto di lavoro migliora il clima tra colleghi e induce le persone a non correre a casa per portar fuori il cane» aveva dichiarato l'assessore Elisa Serafini, una frase che sui social network ha raccolto pareri favorevoli, ma anche molte critiche. Tra le più gettonate quelle di genitori che avrebbero preferito venissero studiate soluzioni legate a bambini e neonati e quelle di coloro che trovano sia una forzatura portare un animale in un posto di lavoro. Sia per un discorso di rispetto nei confronti dei colleghi, che nei confronti dell'animale che potrebbe non trovarsi a proprio agio in una location non adeguata alle proprie necessità. Va anche detto che la Serafini ha spiegato che: «Il cane non deve creare disagio e se qualcuno ha paura o è allergico, ovviamente, il cane non può entrare».

Altri comuni seguiranno l'esempio di Genova?

Il dibattito è comunque aperto ed è anche approdato sui media nazionali con altre città che stanno pensando di copiare la sperimentazione intrapresa a Genova. A Bologna ad esempio ha raccolto consensi trasversali e sarà portato in consiglio comunale, anche se il sindaco Merola sembra essere contrario; stesso discorso a Varese dove un consigliere provinciale ha scritto una lettera ai suoi colleghi per intraprendere un percorso simile. Sul tema si è espresso anche il fotografo Oliviero Toscani, noto per le sue provocazioni, che in un'intervista rilasciata alla Stampa ha bollato l'iniziativa come "Una cattiveria nei confronti degli animali".   

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