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Cronaca

Chiude il cane nel furgone «per non farlo socializzare»: scatta il sequestro

Le guardie zoofile dell’Oipa hanno preso in custodia un pastore belga di 6 mesi che da giorni era tenuto nel retro del mezzo. Alla richiesta di spiegazioni, il padrone ha detto di volerlo rendere aggressivo “per fare la guardia”.

Lo teneva chiuso nel furgone, senza farlo uscire neppure per fare i bisogni, perché «non voleva farlo socializzare» in modo da «renderlo aggressivo per fare la guardia». Queste le spiegazioni che un uomo ha dato alle guardie zoofile dell’Oipa, intervenute in soccorso di un pastore belga di 6 mesi.

Le guardie zoofile sono entrate in azione su segnalazione di un cittadino che ha notato che all’interno di un furgone parcheggiato da 10 giorni era chiuso un cane. Arrivatre sul posto si sono accorte che non solo il cane, ma anche il padrone vivevano nel furgone, molto sporco e fatiscente. Hanno quindi chiesto all’uomo perché tenesse il cane chiuso nel furgone, e la risposta è stata che “non doveva socializzare - spiegano da Oipa - né con altre persone né con altri cani, precisando che voleva che diventasse aggressivo per fare la guardia”.

Il cane in effetti è risultato subito aggressivo: una volta sceso dal furgone ha provato a mordere un operatore, che non ha fortunatamente riportato lesioni (vista anche la giovane età del pastore belga). Il padrone non ha però provato a calmarlo, anzi: stando al racconto delle guardie zoofile, si è dimostrato soddisfatto della reazione del cane.

Gli operatori, vista la pessima igiene in cui era costretto a vivere il cane, che faceva i suoi bisogni dentro il furgone poiché usciva raramente, unita alla preoccupazione per il fatto che potesse essere impiegato per altri scopi a causa della sua aggressività, hanno quindi deciso di sequestrarlo con l’accusa di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura.

«Tutti i cani hanno il diritto di vivere in un ambiente equilibrato socializzando con altre specie, secondo le proprie caratteristiche etologiche - spiegano da Oipa - La gestione inadeguata di un cucciolo che viene fatto crescere in isolamento, senza la possibilità di fare attività fisica e di socializzare con umani ed altri cani, porta irrimediabilmente a disturbi comportamentali e sofferenza psicologica».

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