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Cronaca Cornigliano / Via Cornigliano

Vive per mesi con il cadavere del padre, aperta un'inchiesta per omicidio

Il pubblico ministero ha iscritto nel registro degli indagati il 50enne di Cornigliano che ha tenuto in casa la salma del genitore mascherando l'odore con deodoranti e alcol

Proseguono le indagini sul ritrovamento del cadavere ormai mummificato di un pensionato di 88 anni nel suo appartamento di via Corngiliano, avvenuto lo scorso 27 maggio: il pubblico ministero incaricato del caso ha iscritto nel registro degli indagati il figlio dell’uomo, un 50enne con problemi psichici che ha tenuto nascosto il corpo per almeno 5 mesi tentando di camuffare l’odore con alcol e deodoranti.

L’accusa formulata al momento è quella di omicidio, un atto formale necessario per garantire al 50enne una difesa e per consentire al suo avvocato di accedere agli atti inerenti all’inchiesta: il primo passo, dopo la nomina del medico legale, sarà quello di effettuare l’autopsia sul corpo del pensionato per capire che cosa l’abbia ucciso. 

A un primo, sommario esame non sono stati trovati segni di violenza, e il corpo, adagiato sul divano, non presentava traumi: l’ipotesi al momento è che l’anziano possa essere morto per cause naturali, forse un malore fulminante, ma lo stato psicologico del figlio e il quadro generale di degrado in cui la famiglia viveva ormai da tempo ha spinto la procura e i carabinieri ad indagare più a fondo.

In particolare, a insospettire gli inquirenti è stato il ritrovamento di 130mila euro in contanti custoditi in casa dal figlio, somma che il 50enne non è stato in grado di giustificare. Il sospetto è che parte dei soldi possano provenire dalla pensione del padre, che l’uomo avrebbe continuato a ritirare anche dopo la sua morte, un'ipotesi ancora al vaglio che, se confermata, getterebbe ulteriori ombre sulla morte del pensionato.

Anche le modalità di ritrovamento del cadavere evidenziano l’instabilità del 50enne: non soltanto avrebbe tenuto a casa la salma del padre per mesi, tentando di nasconderne l’odore, ma nel corso delle settimane si sarebbe comportato come se nulla fosse accaduto anche tra le mura di casa, come testimoniano anche i vicini di casa, che avrebbero chiamato i carabinieri proprio a causa delle urla provenienti dall’appartamento. Nessuno, però, sospettava che l’anziano inquilino potesse essere morto e che il figlio ne custodisse il cadavere in silenzio.

Sarà l’autopsia, adesso, a chiarire le esatte cause della morte e, di conseguenza, anche il grado di coinvolgimento del figlio. 

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