Maxi truffa ai danni dello Stato, condannati Bossi e Belsito
Per l'ex leader e l'ex tesoriere della Lega Nord condanne a 2 anni e 6 mesi e a 4 anni e 10 mesi di carcere. Condannati anche due imprenditori e tre ex revisori dei conti del Carroccio
Si è chiuso con condanne pesanti il processo di primo grado per truffa ai danni dello Stato che vede imputati Umberto Bossi e Francesco Belsito, rispettivamente ex leader ex tesoriere della Lega Nord, insieme con tre ex revisori dei conti del Carroccio, Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi, e gli imprenditori Stefano Bonet e Paolo Scala.
Il tribunale di Genova ha condannato Bossi e Belsito rispettivamente a 2 anni e 6 mesi e a 4 anni e 10 mesi di carcere, mentre Bonet e Scala sono stati condannati a 5 anni. Per i revisori dei conti, condanne da un anno e 8 mesi a 2 anni e 8 mesi di carcere.
L’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Paola Calleri, è quella di truffa ai danni dello Stato, per avere chiesto e ottenuto dal Parlamento circa 56 milioni di euro a titolo di finanziamenti per le attività del partito - suddivisi in due tranche, una da 40 milioni risalente al biennio 2008-2009 e una da 16 per il 2010 - spesi in realtà per scopi personali e investiti in Tanzania e in diamanti.
Umberto Bossi, il figlio Renzo e Francesco Belsito erano già stati condannati lo scorso 10 luglio dal Tribunale di Milano per appropriazione indebita. Il pubblico ministero genovese aveva chiesto per Bossi senior e Belsito una condanna a 4 anni di carcere per il primo, 4 anni e 6 mesi per il secondo.