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Cronaca Sestri Ponente / Via Borzoli

Borzoli nella morsa del traffico, il grido d'aiuto dei residenti: «Il Morandi ha dato il colpo di grazia»

Ogni sera minimo un'ora trascorsa in coda per percorrere la collina, lunghe colonne di auto, mezzi pesanti e bus e rotatorie "tappo": per chi vive in zona la viabilità è un incubo

«Me la sono presa anche con il vigile. Poi mi è dispiaciuto, uno scatto di nervi, ma ogni sera è così, code infinite». Stefano De Gregori è un residente del ponente genovese, e ormai da settimane fa i conti con il caos viabilità in cui sono precipitati i residenti della Valpolcevera. 

Una situazione già difficile, che tra Rivarolo, Borzoli e Fegino ha raggiunto livelli ingestibili soprattutto con l’arrivo della brutta stagione e delle piogge che hanno portato decine di veicoli su una collina in cui ogni sera si procede a passo d’uomo, incolonnati, di fatto intrappolati: «Ho impiegato un’ora e venti minuti per uscire dalla rotonda di Borzoli-Fegino - si sfoga Stefano - Ci vogliono più vigili, già a Rivarolo, all’altezza dell’incrocio che porta a via al Ponte Polcevera. Io poi ho fatto il giro largo, sono rientrato verso Rivarolo passando dal voltino, e lì era tutto libero: un vigile a quel semaforo aiuterebbe a smaltire le lunghe code che si formano nell'ora di punta e non solo».

In un lunedì sera di autunno, con la pioggia che sferza la città, le criticità sono emerse con chiarezza: per chi da Rivarolo deve dirigersi verso il centro o il ponente il viaggio si trasforma in un incubo, con code che si formano già in via Ferri e proseguono lungo tutta via Borzoli (l’accesso da via Ferri a corso Perrone, presidiato da un vigile, è accessibile solo ai mezzi delle aziende della zona rossa che sono state riaperte) arrampicandosi sulla collina e bloccandosi nuovamente a un’altra rotatoria, da cui è possibile dirigersi verso Sestri Ponente (sempre su via Borzoli) oppure imboccare le gallerie e arrivare al casello autostradale di Genova Aeroporto, da dove si può poi prendere via della Superba (per i mezzi pesanti) oppure scendere in via Siffredi. 

La segnaletica stradale, in zona, è però praticamente inesistente, a tratti confusa, e chi non è pratico della zona rischia di rimanere imbottigliato in una sorta di “gioco dell’oca” in cui si gira intorno a rotatorie e bypass all’infinito, contribuendo ad alimentare la coda. E le modifiche apportate dal Comune per risolvere la situazione perdono di efficacia proprio alla luce della scarsa segnaletica e delle poche risorse a disposizione della Municipale: rinforzi sono arrivati da Milano, ma a poco servono nel fornire indicazioni sulla viabilità.

«Siamo qui in supporto alla gestione del traffico, ma per la viabilità bisogna chiedere ai colleghi di Genova», spiegavano gli agenti che lunedì sera si trovavano in via 30 Giugno, altezza Ikea, per gestire il flusso proveniente da e per la Valpolcevera. La speranza è che la riapertura di corso Perrone, già annunciata e prevista per i prossimi giorni, possa portare una boccata d’ossigeno soprattutto per chi vive a Rivarolo e Certosa, con conseguenze positive anche per la collina di Borzoli. Dove oltre al traffico raddoppiato, i residenti devono gestire anche la quasi totale assenza di attraversamenti e marciapiedi, su una strada stretta e tortuosa dove oltre alle auto passando anche mezzi pesanti e autobus.

«Tutte le sere vedo coda, le stiamo provando tutte, gruppi whatsapp, Facebook - conferma esasperato Stefano - Il ponte Morandi ha dato la mazzata finale, ma certe cose sono risolvibili, basta veramente poco: in un’ora e mezza vado a Milano, invece mi è servita per uscire da una rotatoria».

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