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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ricorso contro la bimba con due mamme, protesta in Comune e nuovo “Pride”

Una delegazione del Coordinamento Liguria Rainbow in consiglio comunale per ascoltare le ragioni del sindaco. Sabato 1 dicembre manifestazione in piazza della Meridiana per protestare contro la decisione

«Bucci dovrà fornire le motivazioni su cui ha basato il suo appello»: così il Coordinamento Liguria Rainbow aveva convocato per il pomeriggio di martedì un presidio davanti a Palazzo Tursi per chiedere al sindaco di rispondere all’interrogazione dei consiglieri di opposizione sui motivi che hanno spinto il Comune a presentare ricorso contro la sentenza del tribunale di Genova che ordina di scrivere sul certificato di nascita di una bambina sia la madre naturale sia la compagna.

A presentare in consiglio comunale le interrogazioni sono stati il consigliere del Pd Alessandro Terrile, il consigliere della Lista Crivello Enrico Pignone, il consigliere del Movimento 5 Stelle Stefano Giordano e il consigliere di Chiamami Genova Paolo Putti. Il tribunale aveva ordinato al Comune di trascrivere sul certificato di nascita della piccola entrambe le mamme, ma la giunta si era opposta entro i 10 giorni previsti per presentare ricorso bloccando di fatto l’operazione.

A loro l'assessore ai Servizi Civici, Matteo Campora, ha risposto confermando l'intenzione di procedere con il ricorso e, in caso di rigetto, eventualmente di ricorrere anche in Cassazione, mentre sugli spalti della Sala Rossa alcuni membri del comitato protestavano a gran voce: «È un tema estremamente delicato - ha detto Campora - riguarda le persone, lo Stato che deve legiferare e le amministrazioni che devono applicare le leggi dello Stato. A oggi non esiste una interpretazione univoca. Il Comune, quando si è presentato il caso, lo ha sottoposto all’Avvocatura comunale, che ha dato parere negativo. Su questo parere negativo il Comune di Genova ha basato il ricorso avverso la sentenza del Tribunale di Genova».

Campora ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, che regola la procreazione assistita e che prevede all'articolo 5 che «possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi», ponendo l'accento sulle coppie "di sesso diverso".

La mobilitazione delle associazioni e delle due avvocatesse che si sono occupate della vicenda, l’ex assessore Elena Fiorini e la presidentessa del Coordinamento Liguria Rainbow, Ilaria Gibelli, era stata immediata. E a margine del consiglio è stata ribadita la partecipazione alla nuova manifestazione “arcobaleno” organizzata per sabato 1 dicembre in piazza della Meridiana: «Ci opponiamo alle politiche del Comune di Genova che non vuole riconoscere i bimbi e le bimbe arcobaleno - spiegano gli organizzatori - Portiamo giochi rumorosi e facciamoci sentire ».

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