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Cronaca

Biglietto integrato Amt-Trenitalia: le ragioni dell'aumento

Nell'ultimo accordo raggiunto per il biglietto integrato a fine 2010 mancavano 3 milioni di euro: 2 furono versati dal Comune di Genova e 1 dalla Regione Liguria direttamente a Trenitalia. Ora Tursi non può più coprire quella cifra

Genova - Ieri, martedì 5 febbraio 2013, il consiglio regionale della Liguria ha affrontato, fra gli altri, il controverso tema del biglietto integrato treno-bus, che vede coinvolte Amt e Trenitalia. In base all'ultimo accordo, il tagliando passerà da 1,50 euro a 1,60. Nel frattempo è arrivata la conferma dello sciopero venerdì 8 febbraio 2013.

Gino Garibaldi (Pdl) ha illustrato un'interrogazione, sottoscritta anche da Matteo Rosso, Roberto Bagnasco, Franco Rocca e Luigi Morgillo del Pdl, sul trasporto pubblico locale e, in particolare, sul biglietto integrato.

Il consigliere ha ricordato che da circa 5 anni la Regione Liguria avrebbe dovuto provvedere all'attuazione del pubblicizzato "progetto Proteo", che prevede una integrazione a livello regionale tra più linee di bus e il treno. «Questa integrazione  - sostiene il consigliere - non è mai stata perseguita dalla Regione Liguria per ragioni politiche, inficiando così i sistemi tariffari delle singole aziende».

Garibaldi ha chiesto alla Giunta  quali interventi intenda assumere per arrivare a una integrazione tariffaria più equa e omogenea su tutto il territorio ligure, ripristinando un livello di servizio adeguato alle necessità del territorio e garantendo, così, a tutti i cittadini una indifferenziata e vera integrazione modale, oraria e tariffaria per gli spostamenti all’interno della regione.

Il consigliere ha chiesto, inoltre, quali siano i tempi per finire l'esame e procedere all'approvazione del testo della riforma del sistema di trasporto pubblico regionale e locale, ormai fermo in Commissione consiliare da lungo tempo.

Per la giunta ha risposto l'assessore ai trasporti Enrico Vesco: «Il biglietto integrato nasce nel 1996, forse con un vizio iniziale perché quando è stato siglato l’accordo commerciale tra Trenitalia e Amt, si estese la validità del titolo di viaggio dell'Amt anche al treno, non diversificando e costringendo così i cittadini ad avere un unico abbonamento, anche se utilizzavano un solo mezzo».

«Da quel momento a Trenitalia è impedito di vendere biglietti sulla cintura metropolitana così Trenitalia, nell'area di maggior afflusso di utenti, non ha nessun introito da tariffa e quel mancato introito deve essere corrisposto da Amt. Da lì nasce il massimo della tensione: in un momento di grande crisi e grande difficoltà, con una riduzione dei trasferimenti, è innegabile che si voglia continuamente rinegoziare quella cifra».

«Non corrisponde al vero, però, che il Comune di Genova non sostenesse quell'iniziativa; anzi, l'ha sostenuta a lungo mettendo a disposizione quote soprattutto per quanto riguarda l'agevolata all'interno dell'agevolato. Rammento che nell'ultimo accordo raggiunto per il biglietto integrato a fine 2010, alla chiusura economica dell'accordo mancavano 3 milioni di euro: 2 milioni di euro furono versati dal Comune di Genova e 1 milione di euro dalla Regione Liguria direttamente a Trenitalia».

«Oggi dobbiamo rinegoziare l'accordo scaduto il 31 dicembre, poi prorogato fino a fine febbraio e pare difficile trovare una sintesi sulla difficoltà manifestata dal Comune di Genova di corrispondere i 2 milioni di euro. Quindi, è sorta la necessità di aumentare il costo dei biglietti per recuperare quella cifra».

«La Regione si è impegnata, come nel 2010, a mettere un terzo della somma mancante. Ricordo, inoltre, che nel Piano triennale del trasporto 2009-2011 inserimmo una posta pari a 1,3 milioni di euro a disposizione di tutti i bacini e, quindi, potenzialmente di tutte le aziende della regione per sostenere economicamente l'integrazione tariffaria, che è necessaria, ma oggi nella rinegoziazione del biglietto integrato parliamo anche di integrazione dei servizi, perché vogliamo armonizzare ulteriormente il servizio tra i vari vettori e coinvolgere anche l'Atp per quanto riguarda gli aspetti un po' più ampi della cintura genovese».

«Riguardo alla legge in commissione, il problema di base è che la riforma delle Province si è rivelata un po' schizofrenica e di volta in volta abbiamo dovuto aggiornare la norma: dobbiamo aspettare che la riforma venga completata e aggiornare per l'ennesima volta la norma, spero in maniera definitiva».

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