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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Furti in appartamento: altri 50 colpi a carico banda cavallette

Tre ladri acrobati, arrestati fra novembre 2011 e gennaio 2012, si vedono ora contestare altre decine di colpi fra levante di Genova e Pegli. Agivano fra le 17 e le 20 arrampicandosi al primo o secondo piano

Le indagini della polizia erano iniziate lo scorso autunno in seguito a una serie di furti in alcuni quartieri vip di Genova. Nel mirino della squadra mobile alcuni albanesi fortemente sospettati di essere gli autori dei colpi.

Il 19 novembre 2012 A. T. di anni 38, pregiudicato, e suo cugino U.; 26 anni, con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, venivano arrestati e condotti nel carcere di Marassi. A loro carico l'accusa di essere i responsabili di 14 furti consumati.

La sistematicità e la particolare spregiudicatezza con la quale i ladri si introducevano all’interno delle abitazioni ricordava agli investigatori della sezione “furti e rapine della Squadra Mobile” un sodalizio composto da cittadini albanesi tra le cui fila militavano i cugini T., due dei quali (U. e F.) venivano arrestati nel 2008 a seguito dell’indagine Monrovia, che sgominava la cosidetta banda del Nottolino.

Gli investigatori effettuando un’attenta analisi dei furti compiuti lo scorso autunno, evidenziavano una serie di ricorrenze che delineavano alcune particolarità. Infatti i malviventi, monitorata la zona di caccia, si introducevano in ore diurne approfittando dell’assenza dei proprietari, all’interno degli appartamenti, adottando una tecnica del tutto differente da quella cosidetta del nottolino, comune alle organizzazioni criminali albanesi.

I ladri “acrobatici” erano soliti arrampicarsi fino a raggiungere il primo piano ed il secondo piano di abitazioni spesso isolate e situate in zone residenziali del capoluogo, prediligendo il Levante e le residenze ubicate lungo le caratteristiche “fasce” liguri, riuscendo nel giro di poche ore a svaligiare quattro cinque appartamenti alla volta.L’orario prediletto per il compimento dei furti risultava la fascia 17/20, ulteriore variante rispetto al passato. Infatti i malviventi colpivano avendo la certezza che all’interno dell’abitazione non vi fosse nessuno, asportando contanti, oro, computer e vestiti firmati.

Successivamente all’arresto dei cugini T., il 21 gennaio, gli investigatori della Squadra Mobile, in collaborazione con in Servizio Polizia Scientifica di Roma individuavano e arrestavano a Milano il latitante albanese U. L., 32 anni.

In data 19 marzo 2012, sulla scorta degli ulteriori elementi probatori raccolti a seguito degli arresti, il GIP presso il Tribunale di Genova ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei cittadini albanesi.Il provvedimento restrittivo, notificato nel pomeriggio di ieri presso il carcere di Marassi dove tutti e tre gli albanesi sono detenuti, contesta agli stessi 50 episodi di furto pluriaggravato in abitazione, consumati dal 20 ottobre 2011 al 23 novembre nella provincia di Genova, in particolare nei quartieri residenziali del levante cittadino e nella zona di Pegli.

L’ingente refurtiva recuperata e posta in visione sul sito della Polizia di Stato in occasione del primo arresto del 19 novembre, è già stata riconsegnata ai legittimi proprietari convocati negli uffici della Squadra Mobile.

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