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Provincia: l'appello dei lavoratori al cardinale Bagnasco

I lavoratori della Provincia di Genova hanno consegnato al cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco un appello in occasione dello scambio di auguri con il commissario Piero Fossati a Palazzo Doria Spinola venerdì 4 gennaio 2013

Genova - Di fronte «alla più che giustificata indignazione civile nei confronti di inaccettabili e indecenti sprechi e di pessimi usi di risorse pubbliche - si legge nel documento dei lavoratori della Provincia di Genova consegnato al cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco in occasione dello scambio di auguri con il commissario Piero Fossati a Palazzo Doria Spinola - da più parti si è pensato che la via più semplice fosse di definire, sbrigativamente e un po’ rozzamente, ‘inutili’ le Province, anziché quella di suscitare un autentico risveglio etico dei valori, dell’essenza e dei comportamenti di tutto ciò che ad ogni livello rappresenta la cosa pubblica, quindi un bene comune a tutti».

 

«Ma le Province, Eminenza, enti inutili non sono affatto e molte delle loro attività hanno come obiettivi prioritari la tutela delle persone e delle fasce più deboli della popolazione: la Provincia di Genova, in particolare, ha sempre operato, e intende continuare a farlo, per assicurare trasporti pubblici e viabilità adeguate agli abitanti di un entroterra complesso e fragile dove l’ente è sempre  stato in prima fila anche per gli interventi in campo ambientale e idrogeologico; cerchiamo di garantire sedi accoglienti, sicure e adeguate agli studenti di tutte le scuole superiori, seguiamo i giovani nel loro percorso formativo, e nella non facile ricerca  della prima occupazione e tutte le persone che il lavoro lo perdono; favoriamo l’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei ragazzi che abbandonano prematuramente la scuola; cerchiamo di migliorare per tutti la qualità dell’ambiente con un monitoraggio costante».

Per questo i dipendenti provinciali «confidano nell’attenzione e, se possibile, nel sostegno» del pastore della chiesa genovese e italiana «affinché queste attività possano proseguire tutte nel 2013 e ai lavoratori che le svolgono e alle loro famiglie il nuovo anno possa riportare, con qualche certezza, la tranquillità e la serenità che oggi mancano».

Il cardinale Bagnasco ha confermato «tutta la mia vicinanza, con tanta convinzione e affetto nel quadro della grande eredità e patrimonio di rapporti, che vogliamo incrementare ancora, tra la diocesi genovese e il mondo del lavoro» e ha molto apprezzato anche il richiamo «alla necessità di quel risveglio e di quella crescita sempre più urgente della dimensione etica, perché è un bisogno in atto a rivedere al meglio le cose».

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