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Cronaca

Incidenti e cantieri, traffico autostradale al collasso e caos in città

Nel pomeriggio superati i 15 km di coda tra Ovada e Masone, Aurelia intasata di auto che hanno cercato una via alternativa. Pesanti ripercussioni anche a Pra' e a Pegli

Giornate da incubo per chi viaggia sulle autostrade del nodo genovese. Dopo i problemi alla viabilità e le lunghe code registrate tra la giornata di Natale e quella di Santo Stefano, il venerdì è iniziato con un maxi tamponamento sull’A26, tra il bivio con l'A10 e Masone in direzione Gravellona Toce, che ha ulteriormente aggravato una situazione già problematica. 

L'autostrada è stata infatti chiusa per un’ora, e le code sono rapidamente cresciute anche a causa dell'apertura della sola corsia di sorpasso, ma il vero problema è rappresentato dai numerosi cantieri aperti sul nodo autostradale.

Intorno alle 13 sull'A26, tra Ovada e il bivio con l'A10 in direzione Voltri, i km di coda erano ben 15, che Autostrade per l'Italia ha imputato proprio a lavori. Code anche in A7, tra Vignole Borbera e Ronco Scrivia, sempre per lavori, e in A12 tra Genova Est e Genova Nervi e tra Recco e Rapallo. Sempre in A10, in direzione Genova, altra coda chilometrica tra Arenzano e Pra' per un incidente con un ferito lieve, e tra Pegli e Pra'.

Autostrade nel caos, il traffico si riversa in città | Foto

Conseguenza diretta, il nodo autostradale ligure è praticamente al collasso, con lunghe file di auto e mezzi pesanti incolonnati e tempi infiniti per percorrere anche brevi tratti. Alcuni cantieri erano aperti già il 25 dicembre, con la viabilità aperta soltanto a una corsia, altri sono stati aperti invece il 26 dicembre per mettere in sicurezza le barriere anti-rumore su cui la procura ha aperto un'inchiesta.

Nel primo pomeriggio il traffico si è esteso all'Aurelia, dove gli automobilisti si sono riversati cercando di evitare l'autostrada, e alla viabilità ordinaria di Pra', Pegli e Cornigliano. Alle 16 le code iniziavano già da Vesima e proseguivano verso Arenzano, e la situazione era del tutto simile a Pra' e a Pegli. Oltre al danno, la beffa: gli automobilisti bloccati in coda hanno avuto modo di osservare da vicino i pannelli informativi luminosi su cui campeggiava la scritta "Esercitazioni guida anche in autostrada".

Cda di Autostrade autorizza misure a favore degli utenti

Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia, riunitosi in data odierna, ha autorizzato l'Amministratore Delegato ad attivare tutte le opportune azioni e interventi a favore degli utenti nel caso in cui le attuali cantierizzazioni presenti sulle tratte liguri generino un impatto particolarmente rilevante e prolungato sulle condizioni di traffico. Particolare attenzione sarà rivolta alle tratte cittadine ad alta densità di circolazione e che non presentano alternative viabilistiche. Per tutta la durata degli interventi, Autostrade per l'Italia effettuerà una costante attività di monitoraggio della viabilità sulle tratte interessate dagli interventi e mantenendo un raccordo operativo con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con le Regioni Liguria e Piemonte e la Prefettura di Genova.

Caos autostrade, il governatore Toti: «Molto preoccupati»

Sulla situazione della viabilità autostradale è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha nuovamente chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di avviare un tavolo di confronto con Autostrade dopo avere ottenuto la gratuità del tratto tra Ovada e Masone, entrata in vigore alle 12 di venerdì.

«La situazione delle autostrade è quella che più ci preoccupa, e ci preoccupa soprattutto l’assenza di risposta da parte del Mit - ha detto Toti - In questi giorni abbiamo ottenuto da Autostrade la gratuità del tratto Chiavari-Rapallo, e da oggi la gratuità del tratto Masone-Ovada, le due zone dove le frane impediscono in modo totale la viabilità primaria. Ma il tema vero è che sulla Liguria in queste ore si sta addensando la tempesta perfetta: l’assenza ancora del nuovo ponte, unita ai danni dell’emergenza maltempo, compreso il crollo sulla A6 e le frane che hanno insistito anche su alcuni tratti dell’A10 dove si viaggia a una corsia, in aggiunta ai cantieri che Autostrade dovrà giustamente aprire - come chiesto dalla Procura - per la messa in sicurezza delle barriere antivento, rischia di produrre un blocco totale, e lo dico oggi che il traffico pesante dei porti è limitato per via delle feste. Nel momento in cui dovessero ripartire gli usuali 4-5mila tir che quotidianamente servono il primo sistema portuale d’Italia si rischia la vera e propria paralisi».

«Abbiamo più volte chiesto al Mit un piano straordinario e un tavolo di concertazione con gli enti locali: non è possibile che si svolga in questa regione un dialogo totalmente extra-istituzionale fra Regione e Autostrade, quando regioni e comuni non hanno alcun potere su Aspi, o fra la Procura e Autostrade, mentre dal ponte Morandi in poi per quanto riguarda tutte le misure che andavano prese siamo sostanzialmente all’anno zero», continua Toti.

«Occorre da un lato un piano di emergenza immediato, per stabilire quali sono i cantieri prioritari e come gestire quelli che si apriranno in questa regione, poi serve un piano straordinario per caprie cosa fare nei mesi e negli anni a venire. Di tutto questo non si è ancora cominciato a parlare: la gazzarra fra ministeri, maggioranza, ritiro o meno della concessione, ha paralizzato ogni tipo di dialogo e a farne le spese è la Liguria. Io non credo che la Liguria, dopo la tragedia del ponte Morandi, dopo tutti i danni subiti da due gigantesche emergenze metereologiche, possa farsi carico anche del prezzo dei ritardi, dell’inconcludenza e delle liti di questo Governo».

“Mi aspetto risposte immediate per impedire che questi giorni di Capodanno si trasformino in un inferno per i turisti che vengono in Liguria, e dai quali dipende un pezzo importante della nostra economia su cui abbiamo investito molto, e che l’intero sistema della logistica del nordovest non vada in crisi alla riapertura dei porti e del traffico pesante - conclude il governatore ligure - Oltre la tragedia che abbiamo vissuto e i danni che abbiamo subito, non siamo disponibili a subire le conseguenze di inerzie o peggio di disegni politici che non vogliono il bene di questa regione».

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