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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Autostrade, le code scatenano l'odio (censurato) contro i lombardi

Anche il governatore ligure Giovanni Toti è rimasto imbottigliato nel traffico ed è tornato a puntare il dito contro Autostrade, che ora dovrebbe lavorare 24 ore su 24 per chiudere in fretta i cantieri, e contro il governo, che non sblocca la gronda

Problema eliminato all'origine: il Mugugno genovese ha tolto la possibilità di commentare una foto, postata su Instagram alcuni giorni fa, in cui si vedevano auto in coda in autostrada in direzione Genova. Lo scatto aveva innescato una lunga serie di reazioni, non proprio amichevoli, nei confronti dei vicini lombardi.

Anche Selvaggia Lucarelli, sui suoi profili social, aveva detto la sua sulla vicenda. «'Milanesi di merda', 'non venite qui in Liguria', 'spero che piova tutta l’estate', 'merdanesi'... La pagina instagram 'il mugugno genovese' e gli insulti ai lombardi che vanno al mare in Liguria. Uno spettacolo deprimente. Che spero faccia incazzare commercianti, albergatori e lo stesso Toti».

Nel frattempo, il temuto caos sulle autostrade della Liguria nel primo fine settimana, in cui è possibile spostarsi fra regioni, non c'è stato. In mattinata si sono registrate code e rallentamenti, ma non i trenta chilometri di coda che arrivava a ipotizzare uno studio del ministero dei Trasporti. Finora l'afflusso di vacanzieri verso il mare è stato più contenuto del previsto, complici anche le previsioni meteo, che annunciano una domenica piovosa.

«Amici anche io sono in coda - ha commentato il presidente della Regione, Giovanni Toti, a corredo di una foto che lo ritrae alla guida -. Nel primo weekend dopo la riapertura dei confini, come ampiamente previsto e denunciato, le autostrade della Liguria sono già bloccate. E la penso esattamente come i migliaia messaggi che mi avete mandato: "dovevamo per forza arrivare a questo punto, dopo 3 mesi di lockdown?", "bisogna fare qualcosa", "così si danneggia il turismo", "serve la Gronda al più presto". Li avete mandati però alla persona sbagliata, perché Regione è vittima come voi di questa situazione infatti nei giorni scorsi abbiamo chiesto e ottenuto da Autostrade l’impegno a lavorare per la messa in sicurezza delle nostre gallerie 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, in modo almeno da concludere la prima fase degli interventi a fine giugno, azzerando nel frattempo i pedaggi sulle tratte interessate. La sicurezza prima di tutto ma poi servono risposte chiare e immediate dal Governo su infrastrutture e gestione autostrade. Perché a Roma sono più immobili di noi in coda! Si deve “decidere” cosa fare, come più volte abbiamo sollecitato al Ministro alle infrastruttute De Micheli. È bene ricordare che dal crollo del Ponte Morandi (ormai quasi due anni fa) è in corso una vera e propria guerra tra il Governo, unico e solo ad avere competenza sulle reti autostradali, e Autostrade. Mentre in questa guerra, che non ha prodotto alcun risultato, le concessioni sono ancora lì e i partiti della maggioranza litigano ogni giorno sul da farsi, le vere vittime siamo proprio noi liguri. Invece di fare giustizia per le vite perse nella tragedia del Morandi, nell’inconcludenza dei vuoti proclami sta rimanendo schiacciata una regione, proprio quella che ha sofferto per la tragedia del crollo. Una beffa drammatica. Siamo anche in attesa di sapere a chi il commissario Bucci dovrà restituire il nuovo Ponte! Di fronte a tutto questo il Governo decida ciò che ritiene, ritiri la concessione o non la ritiri, ma torni a fare il Governo: convochi subito tutte le parti, metta in piedi un piano di emergenza, informi le istituzioni locali e si assuma le proprie responsabilità verso i cittadini. Basta proclami, ma azioni concrete. Se questo Paese non comincia ad agire credo che non andrà da nessuna parte. Meno conferenze stampa a reti unificate e più decisioni. Ci sono opere pubbliche che non stiamo facendo, ci sono le concessioni autostradali su cui decidere. Prendiamo in mano la situazione o rimarremo così: immobili, mentre noi vogliamo solo ripartire».

«Dopo decenni di abbandono infrastrutturale - dichiara l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti -, la Liguria è oggi ostaggio di Autostrade e dell'insipienza del Governo. Altro che ripartenza, altro che Fase 3. A farne le spese sono i nostri cittadini, le nostre imprese, il nostro tessuto economico. Serve una programmazione e una pianificazione dei lavori che tenga conto delle necessità territoriali, non è più accettabile che il Mit non batta chiodo sull'argomento e disdegni gli inviti di Regione Liguria a partecipare ai tavoli di coordinamento, che periodicamente convochiamo con i rappresentanti economici».

«Troviamo inaccettabile - aggiunge l'assessore - che cittadini e turisti non possano muoversi in Liguria, senza esser fermati da code interminabili. Perché i controlli alle gallerie non sono stati fatti durante i tre mesi di lockdown? I lavori al nuovo ponte di Genova presentavano gli stessi problemi, eppure sono andati avanti e non hanno maturato alcun tipo di ritardo. Per  anni abbiamo pagato pedaggi esorbitanti e ora ci ritroviamo in isolamento. Settori come il turismo e la ristorazione sono strozzati da questa situazione, così come il porto, le cui merci sono per il 90% trasportate su gomma. Per non parlare della presa in giro dell'unico e inutile collegamento giornaliero Alitalia tra Genova e Roma, che obbliga di fatto chi viaggia per lavoro a soggiornare nella capitale, perché inconciliabile con il ritorno».

«Incapacità elevata a merito che serve alla nostra Liguria un cocktail mortale, da cui difficilmente riusciremo a riprenderci, se non viene invertita la rotta. Con il "modello Genova" il nuovo ponte è stato ricostruito in un anno. Anziché litigare su tutto, tranne che sulle loro poltrone, il governo dovrebbe preoccuparsi di sbloccare finalmente i 14,5 miliardi di investimenti sulle autostrade, per avviare la Gronda e altre medie e grandi opere ancora ferme al palo, su cui la Liguria si gioca il proprio futuro. Siamo stufi di una politica che non si assume le proprie responsabilità e blocca interi settori dell'economia della nostra Regione» conclude Benveduti.

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