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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Attentato incendiario al postamat di Castelletto, anarchico arrestato a Torino

Si tratta di un uomo di 40 anni che, secondo gli inquirenti, avrebbe collaborato all'organizzazione di 21 attentati, 6 dei quali davanti alle Poste di Torino, Bologna e Genova

Gli uomini della Digos di Torino hanno arrestato un uomo di 40 anni, militante anarchico, che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe il responsabile di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi, tra cui anche quello alle Poste di Spianata Castelletto.

Il riferimento è alla tanica di benzina con innesco lasciata davanti al postamat di Spianata nel giugno del 2016. L’arresto è stato eseguito in collaborazione con la Digos di Verona è stato il risultato delle indagini svolte per l'operazione “Scintilla” dello scorso febbraio, durante la quale furono arrestati 6 militanti riconducibili al centro sociale “Asilo”. Secondo gli investigatori, sono da ricondurre all’associazione anarchica 21 attentati: 15 sono stati compiuti attraverso l’invio di plichi postali esplosivi a ditte e società impegnate nella gestione dei centri per i rimpatri con sedi a Torino, Bologna, Milano, Roma, Bari, Ravenna; 6 attentati sono stati invece compiuti attraverso ordigni rudimentali (le taniche di benzina con innesco esplosivo, appunto) messi davanti gli uffici di “Poste Italiane” di Torino, Bologna e Genova.

Ulteriori indagini della Digos hanno consentito di attribuire al 40enne la fabbricazione del plico esplosivo indirizzato ad una società di ristorazione a Roma. L’ordigno, contenuto in una busta, era costituito da un sistema di attivazione con batteria ed innesco mediante una lampadina alogena con carica esplosiva formata da circa 22 grammi di polvere pirotecnica, e sarebbe esploso con l’apertura della busta.

A confermare la responsabilità del 40enne sarebbe il dna trovato sul sistema di attivazione del congegno esplosivo. L’uomo era coinvolto  anche nella manifestazione di protesta a Torino per gli arresti effettuati con l’operazione “scintilla” e lo sgombero dello storico centro sociale “Asilo”. Insieme ad altri manifestanti, l’uomo fu bloccato e denunciato per il possesso di caschi, maschere antigas, mazze, bottiglie con liquido infiammabile, biglie e bocce di ferro, abbigliamento per travisarsi e medicinali per lenire gli effetti dei gas lacrimogeni.

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