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Cronaca

Truffa dell'asfalto, sequestrati impianti e mezzi a tre aziende

I carabinieri del Noe hanno eseguito un decreto di sequestro cautelativo nei confronti di tre delle 10 aziende coinvolte nell'inchiesta, due liguri e una dell'alessandrino

Prosegue l’inchiesta sull’asfalto fuorilegge iniziata oltre un anno fa e culminata lo scorso 2 febbraio con una serie di perquisizioni effettuate dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Genova insieme con i colleghi di Alessandria: in mattinata i militari hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Massimo Cusatti nei confronti di 3 delle 10 ditte al centro dell’inchiesta.

Si tratta dalle Nord Asfalti di via Adamoli, a Staglieno, della Cava San Pietro di Rapallo e della Chinotto Alberto di Carrega Ligure, nell’alessandrino: per le ditte di Genova e Rapallo il sequestro ha riguardato rispettivamente l’area di stoccaggio rifiuti, i camion e altri mezzi di trasporto e l’impianti di produzione dell’asfalto; nel caso della ditta piemontese, è stata sequestrata l’area di proprietà su cui sorge lo stabilimento. In tutti e tre i casi sono già state sequestrate le società giuridiche.

VIDEO | Traffico rifiuti, le immagini delle perquisizioni dei carabinieri

L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla gestione illecita di rifiuti in concorso: secondo gli investigatori, le ditte coinvolte avrebbero smaltito in maniera non corretta i rifiuti speciali prodotti durante le operazioni di asfaltatura, e cioè il fresato di asfalto, che andrebbe trattato e poi rimpastato nel nuovo asfalto oppure smaltito attraverso procedure particolari e costose. Il tribunale ha anche nominato un amministratore giudiziario, che si occuperà adesso di gestire le aziende. 

Nel corso delle perquisizioni dello scorso 2 febbraio i carabinieri avevano sequestrato circa 300 metri cubi di rifiuti illeciti, che, stando alle stime, in termini di smaltimento sarebbe costato alle ditte decine di migliaia di euro. 

Oltre alle tre aziende destinatarie del provvedimento di oggi, l’indagine riguarda altre 7 società che operano su Liguria - Grasso Escavazioni, Bieffe Costruzioni, Fiore Alessandro, Pitto Srl e Cooperativa Cart - e Piemonte -  IsolTrasporti e Nuova Genzone srl. A oggi nel registro degli indagati sono iscritte 21 persone.

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