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Cronaca Castelletto / Piazza Daniele Manin

Insospettabile 46enne incubo di una escort: 4 profili finti per sottrarle denaro

Un insospettabile padre di famiglia, genovese di 46 anni, è stato arrestato per truffa, estorsione e tentata corruzione per via di quello che lui stesso ha definito "un gioco da cui si è fatto prendere un po' troppo la mano"

Truffa, estorsione e tentativo di corrompere alcuni militari. Non si è fatto proprio mancare niente un 46enne genovese, libero professionista, sposato con due figli, e abitante nel levante, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Genova San Martino.

L'uomo aveva di fatto preso di mira una escort, aveva creato su internet vari profili assumendo di volta in volta identità fittizie per trarre in inganno la donna con l’intento di sottrarle diverse migliaia di euro.

La vicenda trae origine dalla denuncia presentata nei giorni scorsi da una giovane casalinga genovese, “Graziella” (nome di fantasia) che, separata e madre di due bambini, vittima della crisi economica e con la necessità di provvedere al sostentamento dei figli, aveva deciso di arrotondare le scarse risorse economiche decidendo di prostituirsi. “Graziella” si era infatti iscritta telematicamente ad un sito internet dedicato ad “incontri particolari” mediante il quale veniva contattata sul proprio profilo da “clienti” interessati alle sue prestazioni.

In tale contesto, circa due mesi fa, aveva ricevuto dei contatti da “Dario”, presentatosi come un “gigolò” dedito alla prostituzione sia maschile che femminile, che le proponeva di “unire insieme le proprie esperienze professionali” al fine di incrementare la cerchia dei rispettivi clienti. La costante opera di convincimento del fantomatico “Dario” otteneva l’effetto che tra i due si creasse, seppur virtualmente, un rapporto di amicizia con lo scambio di confidenze personali.

Dopo circa un mese, “Graziella” ha ricevuto la proposta, sempre virtualmente, da un altro cliente presentatosi come “Luca”, che gli propone un incontro sessuale a quattro in una villa del levante ligure a cui avrebbe dovuto partecipare anche una giovane ragazza inesperta. Il sedicente “Luca” di fatto le premetteva che l’ avrebbe fatta contattare dalla giovane “Giulia” a cui avrebbe dovuto fornire “consigli pratici” in virtù della sua “particolare esperienza” nel settore. “Graziella” viene così ulteriormente “contattata telematicamente” dalla sua “allieva” a cui fornisce, su richiesta di quest’ultima, “consigli pratici”.

Dopo poco tempo “Graziella” riceve sul proprio profilo “chat” delle minacce da tale “Vincenzo”, dichiaratosi il padre della giovane “Giulia” che, dopo aver premesso che “la figlia era minorenne”, le addossa la responsabilità di averla fatta prostituire insieme a “Luca”, richiedendo contestualmente, per non denunciarla, la somma di 7.000 euro.

“Graziella” viene contattata nuovamente telematicamente dal sedicente “Dario” che le riferisce di aver appreso delle minacce di “Vincenzo” dichiarandosi disposto a far da tramite per la consegna del denaro a quest’ultimo. “Graziella”, spaventata dalla situazione acconsente di fornire il denaro consegnando in una occasione la prima rata di circa 1.000 euro al fantomatico “Dario”.

I contatti minacciosi di “Vincenzo” però non cessano visto che questi pressa “Graziella” per la consegna di altri 5.000 euro, minacciandola pesantemente.

A questo punto “Graziella”, spaventata oltremodo dalla situazione, presenta denuncia ai Carabinieri di San Martino, riferendo che la consegna del denaro sarebbe dovuta avvenire nella mattinata del primo agosto nei pressi di un bar nella zona di piazza Manin e che la somma l’avrebbe dovuta consegnare al “Dario” per l’inoltro al “Vincenzo”.

Gli investigatori assistono da vicino alla consegna del denaro da parte di “Graziella” al sedicente “Dario”,intervenendo immediatamente dopo l’allontanamento della donna ed identificando l’uomo. Quest’ultimo tentava di corrompere i militari offrendo loro l’intera somma di 5.000 euro appena ricevuta dalla sua vittima, ottenendo invece l’effetto di un immediato arresto per “induzione alla corruzione di pubblico ufficiale”.

Una serie di mirate perquisizioni sugli apparati telematici (personal computer, note – book, tablet e telefoni cellulari) in possesso dell'uomo permetteva di accertare che l’uomo aveva creato profili ad hoc dei vari “Dario”, “Luca”, “Giulia” e “Vincenzo” allo scopo di poter impunemente truffare “Graziella”. L'uomo ha ammesso le proprie responsabilità in merito, tentando di minimizzarle come “un gioco da cui si era fatto prendere la mano”.

Arrestato, si trova attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Marassi poiché indagato, oltre che il tentativo di corruzione nei confronti dei carabinieri, anche per l’estorsione in danno della giovane “escort”. Sono in corso ulteriori indagini sugli apparati telematici in sequestro per accertare l’eventuale commissione di altri episodi con modalità simili.

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