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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Principe / Salita San Giovanni

Aggredisce e rapina la moglie incinta per comprarsi la droga

La donna è stata ricoverata per la minaccia d'aborto. Il marito di 29 anni è stato arrestato con le accuse di rapina e lesioni aggravate

Un 29enne tunisino, tossicodipendente gravato da precedenti, è stato arrestato dalla polizia in quanto ritenuto responsabile dei reati di rapina e lesioni aggravate ai danni della moglie in stato interessante.

La donna, ecuadoriana di 23 anni, si è recata la sera dell'1 maggio in cerca del marito nel centro storico, trovandolo in salita San Giovanni all'interno di un seminterrato, in completo abbandono e degrado, dove abitualmente si reca per consumare sostanze stupefacenti.

La discussione tra i due a causa del completo disinteresse dell'uomo nei confronti della gravidanza della moglie, con cui peraltro non convive, è presto degenerata in un diverbio, al culmine del quale l'uomo ha assalito la donna, sottraendole il portafogli contenente la somma di 150 uro.

Alla richiesta di restituire il maltolto, il 29enne ha reagito schiaffeggiando la malcapitata e spintonandola a terra. Non contento di ciò, ha afferrato da terra un oggetto con cui le ha sferrato un forte colpo all'addome, provocandole un dolore lancinante e causandole delle perdite.

Dopo averla schernita, si è allontanato indifferente alle sofferenze della poverina, che ha continuato a seguire il marito chiedendo la restituzione del denaro sottratto. L'uomo, dopo averle dato 10 euro per liberarsene, ha acquistato dello stupefacente da un pusher, per poi tornare nel seminterrato credendo di non essere più seguito.

A quel punto la donna, che aveva solo finto di allontanarsi continuando invece a osservare gli spostamenti del marito, ha richiesto l'intervento delle volanti. Gli agenti hanno rintracciato il 29enne, peraltro già noto per i suoi precedenti, nei locali indicati, trovandolo in possesso della somma di 65 euro, posta sotto sequestro.

Condotto in questura per gli atti di rito, l'uomo è stato associato nel carcere di Marassi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. La vittima è stata accompagnata presso il pronto soccorso dell'ospedale Galliera per le cure del caso ed è tuttora ricoverata per la minaccia d'aborto.

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