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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

La diga di Genova finisce nel mirino dell'Anac: tutte le anomalie contestate

Dalla mancata procedura di gara all'l'inserimento della diga tra le opere del Pnrr (beneficiando di conseguenza delle deroghe al codice dei contratti) passando per possibile conflitto di interessi: ecco tutte le anomalie riscontrate dall'Anticorruzione

"Sette profili critici, già contestati dall'Anticorruzione all'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che nei mesi scorsi ha prontamente replicato": per questo, come comparso su diversi organi di stampa, l'Anac rimane ferma sul suo giudizio negativo sui lavori per la diga di Genova.

La delibera che risale al 20 marzo potrebbe essere già stata trasmessa alla procura della Repubblica di Genova e alla Corte dei conti. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore in particolare, "Anac sottolinea la propria competenza a esaminare il progetto, un aspetto che era stato messo in dubbio nelle controdeduzioni dell'Autorità portuale e che viene ribadito norme alla mano".

Le contestazioni di Anac

Ma su cosa si concentrano le contestazioni dell'Anticorruzione? Questi sette profili individuati come critici riguardano la mancata procedura di gara, l'inserimento della diga tra le opere del Pnrr beneficiando di conseguenza delle deroghe al codice dei contratti, rilievi legati alla concatenazione degli eventi nel corso delle procedure di affidamento e la nomina di un collegio di esperti. Infine, l'ipotesi di pantouflage (pubblici dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per le pubbliche amministrazioni, e che vengono poi assunti dagli stessi privati destinatari dei provvedimenti) e di un "possibile conflitto di interessi".

Quest'ultimo punto riguarda l'ingegner Marco Rettighieri prima responsabile dell'attuazione del programma straordinario (tra cui è inserita anche la diga) e poi presidente del consiglio di amministrazione di Webuild Italia Spa, azienda parte del gruppo Webuild, mandatario del raggruppamento vincitore dell'appalto". A questo proposito, la stazione appaltante ha replicato specificando che le funzioni del'ingegnere in Autorità portuale erano da tempo terminate quando la gara è stata avviata.

Toti: "Opera fondamentale, contestata per un vizio di forma e non di sostanza"

"Ancora una volta - commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - un’opera fondamentale per Genova, per la Liguria ma anche per tutto il Paese viene contestata per un vizio di forma e non di sostanza. Se qualche pubblico funzionario ha scelto la via più breve rispetto ai cavilli burocratici che avrebbe rallentato o addirittura impedito la diga, allora va premiato e dovrebbe avere la gratitudine di tutti. La mia Liguria è la Liguria che applaude la diga, non gli esposti sulla diga. La mia Liguria combatterà sempre l’ipocrita forma a discapito della sostanza. E spero che l’Italia, sempre pronta a chiacchierare sulla necessità di semplificare, abbandoni per sempre la formula: ‘Tutte le regole più contorte sono state seguite alla perfezione, purtroppo l’opera non si è fatta’".

"La verità è che la diga è fondamentale per il nostro futuro - aggiunge Toti -. Siamo convinti che la struttura commissariale, nel continuo confronto avuto in questi mesi, abbia dato tutti i chiarimenti necessari per procedere per la realizzazione di questa infrastruttura strategica. Riteniamo, piuttosto, necessario che a livello nazionale vengano individuate regole per garantire il completamento di opere evitando continui stop o rallentamenti".

D'Angelo e Natale (Pd): "La scorciatoie di Toti e Bucci rischiano di affossare la diga"

"Non è questione di volere una Liguria ferma - ribattono Simone D'Angelo, Davide Natale e Luca Garibaldi, rispettivamente segretario genovese, regionale, e capogruppo regionale Pd - ma di riuscire a realizzare i progetti. Conoscere e rispettare le procedure, applicarle correttamente è il modo più sicuro e veloce per portare a casa il risultato".

"Le scorciatoie - continuano - rischiano spesso non di far arrivare prima, ma di portare nel dirupo, come è puntualmente accaduto in questo caso. A pagarne le conseguenze saranno i cittadini e le imprese liguri che vedranno allungarsi i tempi per la concretizzazione di interventi che potrebbero accrescere le potenzialità della Liguria. L’Autorità evidenzia come si sia fatto entrare tra gli interventi urgenti ciò che urgente non era, visto che la Diga era pianificata dal 2010, e contesta anche le modalità di affidamento dell’opera, già oggetto di contenzioso, con l’assegnazione a Webuild, un soggetto che ha visto assegnati almeno 16 miliardi di progetti Pnrr che deve realizzare entro il 2026, senza ritardi, per non perdere le risorse comunitarie".

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