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Cronaca

Amiu-Iren, aperta un'inchiesta sulla fusione. Presidio davanti a Tursi

La delibera sulla contestata aggregazione torna in Sala Rossa, con la giunta Doria decisa a strappare un voto positivo. Ma la Procura indaga per abuso d'ufficio

Nella settimana in cui il voto sulla fusione Iren-Amiu torna in Sala Rossa per ottenere un voto positivo, una nuova tegola si abbatte sull’operazione tanto voluta dal sindaco Marco Doria: la Procura di Genova ha aperto un’inchiesta a carico d'ignori per abuso d’ufficio, decisa ad accertare se, nella scelta del partner industriale, Iren sia stata favorita rispetto ad altre aziende.

La questione era già stata sollevata durante un consiglio comunale da Antonio Bruno e Gian Piero Pastorino, consiglieri di Federazione a Sinistra, ed è poi approdata sul tavolo del pubblico ministero Francesco Cardona Albini: starà a lui stabilire se, a marzo 2015, effettivamente il Comune abbia aperto una “corsia preferenziale" per Iren, attivando un tavolo tecnico con Amiu e commissionando alla stessa Iren uno studio di fattibilità su eventuali aggregazioni. Il tutto ben prima della pubblicazione del bando per la ricerca di un partner industriale per l’ex municipalizzata, datato settembre 2016 (per cui aveva tra l’altro manifestato interesse solo Iren).

La delibera sulla tanto contestata aggregazione, intanto, è nuovamente approdata a Tursi: sin dalle 9.30 in Sala Rossa la giunta Doria tenta di convincere il numero sufficiente di consiglieri a votare sì alla fusione, dopo diversi appelli e la minaccia di un brusco aumento della Tari. Il sindaco ha infatti fatto presente che, senza la fusione, la tassa sui rifiuti potrebbe aumentare da subito del 18% se rateizzata in due anni (sino al 2020, quando, fallita Amiu, dovrà essere indetta una nuova gara) o, nel caso peggiore, che gli investimenti vengano recuperati in un’unica soluzione con l’aumento del 46%.

Iren ha già reso noto che il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi il progetto di integrazione tra il Gruppo Iren e Amiu, sottolineando che «l’operazione è in primo luogo subordinata all’eventuale approvazione da parte del consiglio Comunale di Genova».

«Complessivamente, l’operazione - ove fosse finalizzata integralmente in presenza di proroga del contratto di servizio - comporterebbe un aumento del capitale di Amiu pari a 27,93 milioni di euro (cui si sommano il versamento a riserva e il sovrapprezzo sopraindicato pari a 11,8 milioni di euro per un ammontare complessivo massimo di 39,73 milioni di euro) - fanno sapere da Iren - A ulteriore sostegno del piano industriale di Amiu verrà inoltre erogato dal gruppo Iren un finanziamento che potrà arrivare fino a 25 milioni di euro».

Dopo appena tre ore di lavori - 123 gli emendamenti da affrontare - la seduta è stata sospesa: la richiesta di una pausa è arrivata dai consiglieri di Fratelli d’Italia - An, ufficialmente per un approfondimento, in realtà per consentire ai consiglieri di centrodestra di partecipare alla conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco della coalizione, Marco Bucci, cui hanno preso parte Giovanni Toti e i leader di Fratelli d’Italia e Lega Nord, Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

I lavori sono ripresi alle 14, ma pare ormai certo che il voto sulla fusione venga rimandato a domani. Fuori da Palazzo Tursi, blindato, prosegue intanto il presidio di protesta organizzato di lavoratori e sindacati di Fit Cisl e Uil e Usb. 

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