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Cronaca

Bocciata la fusione, Amiu conferma: stop assunzioni e aumento della Tari

Dopo il voto negativo alla delibera sull'aggregazione Iren, il consiglio di amministrazione prende i primi provvedimenti. La giunta Doria: «Non saremo noi a imporre i costi ai cittadini»

Stop alle assunzioni a tempo indeterminato, sospesi gli straordinari e i premi aziendali, differenziata “congelata” per prevenire nuovi costi: questi i provvedimenti decisi dal consiglio di amministrazione di Amiu dopo la bocciatura della delibera sulla fusione con Iren, un voto che ha messo in crisi non soltanto l’azienda, ma anche il sindaco Marco Doria, costretto a fare i conti con una maggioranza che non sembra reggere più e a capitolare: «Non mi ricandido alle Comunali, anche se non mi dimetto», è stata la decisione.

Amiu, dal canto suo, ha atteso poco a confermare quanto il sindaco aveva spiegato in Sala Rossa durante un consiglio Comunale particolarmente contestato in cui aveva, per l’ultima volta, fatto appello ai consiglieri affinché votassero sì: «Per quanto riguarda il Piano finanziario Tari 2017, il consiglio dà mandato al presidente di inviare al Comune di Genova il progetto di Piano che, al fine di mantenere l’equilibrio finanziario aziendale, prevederà la totale corresponsione a favore di Amiu dei costi sostenuti dall’Azienda per lo smaltimento dei rifiuti nel 2016, con un significativo impatto sulla tariffa», fanno sapere dall’azienda con una nota, confermando, come detto, i timori su una stangata sulla tassa rifiuti per i genovesi. 

VIDEO | Fusione Amiu-Iren, i lavoratori bloccano la Sopraelevata

Un aumento che si traduce in oltre il 20% in più in bolletta, cui va aggiunto, per il Comune, l’anticipo di cassa di 25 milioni per sostenere i costi dello smaltimento rifiuti sostenuti nel 2015. Bloccati anche gli investimenti sulla differenziata, per l’impossibilità di realizzare nuovi impianti di proprietà di Amiu, che dovrà dunque continuare a portare i rifiuti fuori regione per essere smaltiti. Con conseguenti costi.

La giunta Doria, dal canto suo, rincara la dose sottolineando che «le condizioni era note e ampiamente illustrate da tempo, con la precisa volontà di non scaricare il peso sui lavoratori e sui genovesi - si legge in una nota - La miopia di alcuni e il cinico calcolo politico elettorale degli altri, che pur sapevano quali sarebbero state le conseguenze, hanno impedito che si intraprendesse questa strada nell’interesse della città. Se non si creeranno da subito le condizioni per la ripresa di un dialogo a favore delle prospettive industriali di Amiu - si conclude la nota - non sarà certo questa amministrazione a imporre il costo sociale derivante dal voto di martedì scorso».

La speranza, dunque, è quella di riportare in consiglio la delibera, con qualche modifica in grado di incontrare il favore della maggioranza e di essere dunque approvata: un auspicio che accomuna anche il Pd, che nel corso della riunione della segreteria provinciale hanno sottolineato che «la priorità ora è salvare Amiu ed evitare aumenti della tariffa, rimedieremo alle conseguenze del voto di martedì - ha fatto sapere Alessandro Terrile, segretario provinciale del Partito Democratico - E’ necessario che tutte le forze responsabili in consiglio Comunale, anche quelle che martedì scorso hanno votato contro, si rimettano intorno ad un tavolo per individuare una soluzione concreta che assicuri un futuro industriale ad AMIU, garanzie per i suoi lavoratori, e qualità del servizio a tariffe eque, senza che ulteriori risorse siano drenate dal bilancio comunale. Noi ci proveremo fino in fondo, impegnando tutte le nostre forze ad ogni livello».

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