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Cronaca Sestri Ponente / Via Giotto

Via Giotto, Doria accelera per la demolizione: la parola ai residenti

Il nuovo sindaco di Genova spinge per abbattere il prima possibile lo stabile di Sestri Ponente che causò molti danni durante l'alluvione del 4 ottobre 2010. Genova Today ha intervistato i residenti del palazzo e i cittadini sestresi

È per tanti il palazzo della discordia, uno dei principali responsabili della tragica alluvione che ha colpito Genova nell’ormai lontano 4 ottobre 2010. Si tratta dello stabile di via Giotto 15, che vista la sua pericolosa posizione sopra il torrente Chiaravagna rappresenta una minaccia continua in caso di nuove e violente precipitazioni.

Il Comune di Genova sotto la nuova guida di Marco Doria si è subito mosso a riguardo per accelerare le procedure in modo di arrivare in tempi rapidissimi al suo abbattimento. Il primo cittadino genovese assicura che gli accordi con gli abitanti del palazzo sono già stati trovati.

Ma cosa ne pensano i cittadini di Sestri Ponente? E soprattutto quali sono le sensazioni dei residenti del palazzo di via Giotto? Genova Today si è recata sul posto ed ha intervistato chi in quel palazzo ci vive da decenni. A partire da Giovanna, pensionata, residente in via Giotto 15 da oltre venti anni, la prima ad aver risposto al citofono ed averci dedicato il suo tempo: «Si è vero, hanno trovato una sistemazione già a tutti. Possiamo andarcene quando vogliamo, ma i tempi sono davvero limitatissimi. Soddisfatti? Cosa le devo dire, ormai ci abbiamo messo una pietra sopra e abbiamo superato il dolore di dover lasciare la nostra abitazione».

Non proprio dello stesso avviso Gabriella, infermiera, nipote di chi in quel palazzo viveva da 40 anni: «Mio zio è morto dietro a questa storia, mia zia è ora in un Istituto privato. Io seguo la situazione per aiutarla. Ci sono stati dati 3 mesi di tempo dal momento della firma dell’accordo con il Comune, entro luglio dobbiamo lasciare la casa. Il rimborso? E’ stata versata una cifra direi equa per lasciare l’abitazione, ma il dolore passato dai miei zii è duro da ripagare».

Questi i pensieri di chi in quel palazzo abita da una vita, ma vediamo cosa ne pensano i cittadini sestresi.

Grazia, impiegata, residente in via Guido Sette: «Sono favorevole al suo abbattimento, purché sia garantita un alloggio a chi vi abita».

Simone, ingegnere, residente in via Ottava Società: «Sarebbe una scelta saggia per prevenire altri disastri. Sicuramente è una delle cose più brutte ma soprattutto meno sicure della mia zona. Purtroppo non sono molto informato sulle proposte alternative, ma se le proposte, mi riferisco alle possibili alternative abitative per la gente che vi abita, non sono le solite opzioni ridicole proposte dal comune non vedo perché no».

Gabriella, casalinga, residente a Sant’Alberto: «Non sono per niente d’accordo con la demolizione del palazzo. Non è questo il problema, anche perché una volta demolito allora bisognerebbe abbattere anche la strada visto che il fiume passa anche di lì. Per me la soluzione sarebbe quella di pulire sistematicamente il fiume. Se non ci fosse stato il palazzo i detriti sarebbero arrivati sotto lo strada col rischio di romperla».

Matteo, studente, residente in via dell’Alloro: «Io sono favorevole a demolirlo, so che ci abitano più che altro anziani, abbandonare casa propria è una piccola tragedia soprattutto per le persone anziane, ma devono capire che se restano lì rischiano grosso e mettono in pericolo anche altra gente».

Fabio, disoccupato, residente in via Ottava Società: « Sono un po’ combattuto. Direi sì al suo abbattimento per l’incolumità dei residenti del palazzo in situazione di allerta meteo. Allo stesso tempo mi sembra una cosa non poi così utile visto che poco più avanti il torrente si restringe ugualmente».

Andrea, operaio, residente in via Negro: «In teoria sarebbe giusto, ma in pratica bisogna valutare bene. Per l’incolumità dei sestresi ok, ma poi che fine fa la gente che vi abita? Siamo sicuri che hanno già un’altra sistemazione?».

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