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Cronaca

Processo per l'alluvione 2014, Paita e Minervini non si presentano in aula

L'ex assessore e l'ex capo della Protezione Civile hanno deciso di non presenziare all'udienza preliminare del processo che le vede indagate per omicidio e disastro colposo

Hanno deciso di non presentarsi in aula all’interrogatorio dell'udienza preliminare per il processo sull’alluvione 2014 Raffaella Paita e Gabriella Minervini, entrambe indagate per omicidio e disastro colposo in relazione ai tragici fatti del 9 ottobre di due anni fa, quando parte della città fu sommersa dalla furia del Bisagno e un uomo, l’infermiere in pensione Antonio Campanella, perse la vita.

L’ex assessore della giunta Burlanto, oggi capogruppo del Pd in Regione, e l’ex dirigente della Protezione Civile avrebbero dovuto presentarsi questa mattina in tribunale davanti al gip Ferdinando Baldini, ma hanno scelto di non presenziare. Il giudice dovrà adesso decidere se accettare il rinvio a giudizio chiesto dai pm Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese. 

Paita e Minervini, in particolare, sono accusate di non avere diramato l’allerta nonostante che la situazione fosse a livelli critici, un’accusa da cui l’ex assessore alla Protezione Civile si è sempre difesa sostenendo che l’allerta è «un atto tecnico, e non politico» che non compete all’assessore. Al processo, rinviato oggi al 6 aprile, partecipano come parti civili anche una trentina di negozianti della zona di Brignole e della Foce che hanno subìto danni a causa dell’alluvione, e i familiari di Campanella, mentre la Regione è stata chiamata in causa in solido e, in caso di condanna, si ritroverebbe a dover pagare il risarcimento.

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