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Cronaca

Appello alluvione 2011, chiesta la conferma della condanna per Marta Vincenzi

L'ex sindaca, condannata a 5 anni in primo grado, è accusata di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso in atti pubblici. Il procuratore ha chiesto anche di chiarire il ruolo giocato dai dirigenti scolastici

Conferma della condanna, e trasmissione degli atti alla Procura per per l’eventuale apertura di un altro filone d’inchiesta: doppio colpo di scena nell’aula del tribunale di Genova per la prima udienza del processo d’appello a carico dell’ex sindaca Marta Vincenzi, condannata in primo grado a 5 anni di reclusione per l’alluvione del 2011, in cui sei persone persero la vita.

La Vincenzi è accusata di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso in atti pubblici. Come detto, il procuratore generale, Luigi Cavadini Lenuzza, ha chiesto la conferma della condanna emessa nel novembre del 2016 (così come di quelle a carico dell’ex assessore comunale alla Protezione Civile, Francesco Scidone, e del dirigente comunale Gianfranco Delponte). Ma ha anche chiesto la trasmissione degli atti d’inchiesta per i dirigenti scolastici che la mattina del 4 novembre 2011 disposero l’uscita degli studenti dalle scuole nonostante “le spaventose previsioni”, che ora potrebbero dover rispondere a loro volta dell’accusa di disastro colposo.

Nell’alluvione di 6 anni fa persero la vita Shiprese Djala 29 anni, e le figlie Gioia e Janissa, rispettivamente 8 anni e 10 mesi; Serena Costa, 18 anni; Angela Chiaramonte, 40 anni, ed Evelina Pietranera, 50 anni.

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