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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Allegra: passeggeri della Costa a Mahé, il racconto di chi c'era

All'arrivo a Mahé sono in pochi a decidere di tornare a casa. La compagnia ha proposto resort di lusso per una o due settimane all inclusive alle Seychelles, rimborso della crociera interrotta, più un indennizzo

Genova - Se è vero che per i passeggeri di Costa Allegra le 65 ore passate in mezzo al mare sotto il sole dell'Oceano Indiano sono state un inferno, è vero anche che per la stragrande maggioranza di loro è bastato scendere a terra a Mahé per sentirsi in paradiso. Tanto più viste le condizioni proposte da Costa: resort di lusso per una o due settimane alle Seychelles interamente pagati dalla compagnia, più il rimborso della crociera interrotta, più un indennizzo pari al costo della stessa crociera per i disagi subiti. E, ovviamente, il volo di rientro pagato.

Si è conclusa così la disavventura di Costa Allegra per i 627 ospiti che per due giorni hanno dovuto subire il disagio di navigare su una nave Costa ad una velocità di 2-3 nodi in pieno oceano indiano, in un quadrante di mare virtualmente a rischio pirati e senza la possibilità di potersi lavare. Passati i primi momenti di panico seguiti all'allarme incendio, i passeggeri si erano rassegnati all'ineluttabilità di quella situazione. Accettandola.

Il comandante, Nicolò Alba, e tutti i membri dell'equipaggio e dello staff di Costa Crociere li avevano tenuti costantemente informati su ciò che era successo: vi era stato un incendio nella sala generatori della nave, l'impianto elettrico era fuori uso, non si poteva fare altro che avere pazienza. Nessun pericolo a bordo, ma la nave non aveva più propulsione, dunque l'unica era aspettare l'arrivo dei soccorsi. Vi sarebbero stati disagi, caldo e sudori, ma alla fine tutto si sarebbe risolto.

Col passare delle ore in molti è cresciuto il desiderio di lasciare al più presto quell' 'inferno', e quando il care Team di Costa è giunto sull'Allegra per organizzare sbarco e rientri, in 251 hanno chiesto di essere messi al più presto su uno dei tre charter in partenza da Mahé. Senonché è bastato scendere a terra, rendersi conto della bellezza dell'isola e dei resort, per cambiare idea: «visto che ora siamo in paradiso, tanto vale restarci», hanno detto.

Ben il 70% dei 627 hanno deciso di accettare l'offerta Costa, trovando sistemazione per una o due settimane a scelta in uno degli alberghi di lusso nelle isole di Praslin, La Digue, Silhouette, Cerfs. «Costa Crociere è sinceramente dispiaciuta per i disagi causati ai suoi ospiti, ma felice di averli trovati in buone condizioni» si è scusata la compagnia. Solo il 30% di loro hanno deciso di rientrare in Patria. Gli altri restano. Il comandante, Nicolò Alba, ha ricevuto un grazie speciale da Costa. Lui, in una conferenza stampa a Mahé, ha ringraziato a sua volta equipaggio e staff ('sono stati grandi'), i passeggeri «che hanno avuto pazienza e hanno seguito alla lettera le mie disposizioni», le autorità intervenute nell'emergenza, il peschereccio francese Trevignon che ha trainato l'Allegra fino a terra. «L'incendio è scoppiato nella sala generatori alle 13.40 del 27 febbraio ed è stato estinto in meno di un'ora - ha detto -. Abbiamo attuato tutte le procedure internazionali: predisposta evacuazione, avvisate capitanerie e autorità. Poi l'emergenza è rientrata».

Ed è cominciata la noia di quella lunghissima traversata che doveva essere una crociera e invece era una sauna, sul ponte, nell'afa subtropicale. «Paura? Un po' - ha detto il signor Aldo, di Bergamo -. Ma alla fine è andato tutto bene, solo molto caldo. Non finiva piu». Ora per lui come per la maggior parte dei compagni di disavventura, una pausa da sogno in quel paradiso a cinque stelle che sono le Seychelles (Ansa).

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