Morto Alfredo Biondi, ex ministro della Giustizia: «Addio all'ultimo dei grandi liberali»
Morto nella notte a 91 anni lo storico leader del Partito liberale, tra gli esponenti di punta di Forza Italia
È morto nella notte a 91 anni Alfredo Biondi, storico leader del Partito liberale e poi tra gli esponenti di punta di Forza Italia.
Nato il 29 giugno del 1928, nato a Pisa ma genovese d’adozione, è stato vicepresidente della Camera e ministro della Giustizia del primo governo Berlusconi. Pisano di nascita, genovese d’adozione, Biondi è stato parlamentare dal 1968 al 1972 e poi dal 1979 al 2008, è stato anche ministro per le Oolitiche comunitarie (1982-1983) e per l’Ecologia (1983-1985).
Figura di spicco di Forza Italia, è stato tra i primi ad aderire al progetto politico di Silvio Berlusconi del Polo delle libertà, e dopo essere entrato in Parlamento nel 1994 è stato rieletto fino al 2008, passando al Senato nell’ultima legislatura. Biondi, tra i più noti penalisti italiani, è noto per avere difeso Gigliola Guerinoni, la “mantide di Cairo”, e per il decreto che porta il suo nome e che, durante l’esplosione dell’inchiesta Mani Pulite, interveniva cancellando la custodia cautela in carcere per il reato di corruzione, rendendo segreta l’informazione di garanzia fino all’atto di conclusione delle indagini.
A dare la notizia della morte di Biondi è stato il deputato Roberto Cassinelli: «Il vecchio leone ci ha lasciati - ha scritto su Facebook - Se ne va l'ultimo dei grandi liberali, il baluardo di una generazione che cambiò l'Italia strappandola alla dittatura e portandola sulla via della democrazia e del progresso sociale ed economico».
Anche il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, coordinatore regionale ligure di Forza Italia, ha espresso le sue condoglianze: «Un uomo eccezionale, avvocato di fama internazionale, una mente eccelsa e raffinata che ho avuto il privilegio di conoscere. Grazie ad Alfredo ho imparato l’a-b-c della politica e ho mosso i primi passi in questo mondo che così tanto mi affascina. Piango un amico ed un maestro, che la terra ti sia lieve caro Alfredo».