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Cronaca Albaro / Via Giuseppe Parini

Fratello e sorella morti in Albaro, si indaga per omicidio colposo

Il pubblico ministero ha disposto l'autopsia sui corpi di Franco e Renata Ricciardi, 60 e 68 anni, trovati privi di vita in un alloggio della Caritas in via Parini

Proseguono le indagini sulla morte di Franco e Renata Riccardi, fratello e sorella di 60 e 68 anni i cui corpi sono stati trovati nella mattinata di martedì 6 giugno in via Parini, nel piccolo alloggio di proprietà della Caritas in cui alloggiavano da circa un anno e mezzo.

Il pubblico ministero Federico Manotti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, e disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte: l’ipotesi più probabile al momento è che fratello e sorella, trovati rispettivamente sul letto e sul pavimento a fianco al materasso, siano morti di fame e di sete, e la procura è decisa a fare luce su eventuali responsabilità da parte di terzi in una vicenda che evidenzia un forte degrado sociale.

I Ricciardi erano stati accolti nel gennaio 2016 dalla Caritas in uno degli 8 mini appartamenti ricavati all’ultimo piano di Villa Cordano, nel cuore di Albaro: seguiti dai Servizi Sociali, dalla Salute Mentale e dal centro di ascolto di Nervi, avevano ottenuto uno degli alloggi destinati a far fronte all’emergenza abitativa, ma stando a quanto dichiarato dalla Caritas genovese avevano sempre rifiutato un’assistenza assidua e quotidiana.

A scoprire i corpi è stato proprio un operatore del centro di ascolto dopo che fratello e sorella avevano ritardato il pagamento delle bollette del mese. A un primo esame pare che i due siano morti circa una settimana fa, e che negli ultimi tempi avessero rinunciato al cibo, come dimostrato anche dall’eccessiva magrezza dei corpi, che non presentavano segni di violenza. 

L’appartamento, ispezionato dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura, non presentava inoltre segni di effrazione: porte e finestre erano regolarmente chiuse, e nella stanza da letto gli agenti hanno trovato 400 euro in contanti e un libretto postale con accreditati 14mila euro.

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