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Cronaca

Hiv e Aids, aumentano i casi in Liguria: 100 nuovi ogni anno

I dati forniti nel corso del convegno di Anlaids Onlus a Palazzo della Borsa: fascia d'età più colpita, quella tra i 18 e i 35 anni

Cresce anche in Liguria l’allarme Hiv: stando a uno studio presentato nel corso del 31esimo Convegno Nazionale Anlaids Onlus, nella nostra regione si registrano circa 100 nuove diagnosi di infezione dal virus, e i casi di Aids sono stimati tra i 15 e i 20 l’anno.

Fascia d’età più colpita, come nel resto d’Italia, quella tra i 18 e i 35 anni, una tendenza legata alla frequenza dei comportamenti sessuali a rischio. Il convegno di Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids), fondata nel 1985 con l’obiettivo di combattere la diffusione dell’Hiv e sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema ancora molto attuale, è iniziato giovedì nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa e prosegue anche venerdì. Si tratta di un ritorno nel capoluogo ligure dopo 7 anni, periodo che ha ulteriormente modificato «lo scenario epidemiologico-clinico di una patologia che ha inesorabilmente segnato il quotidiano di milioni di abitanti del mondo - spiegano gli organizzatori - oltre ad aver influenzato la ricerca medico scientifica degli ultimi trent’anni».

Scopo del convegno, mostrare i successi, analizzare gli errori e colmare i gap ancora presenti nella prevenzione e nella terapia dell’infezione: «Lo scenario globale in questi anni è molto cambiato, l’epidemia in tutto il mondo segna il passo, le terapie consentono alle persone con infezione da Hiv in cura di aumentare la loro aspettativa di vita».

Restano però zone d’ombra, come dimostrano i dati presentati: molti i pazienti che si accorgono tardi di avere contratto il virus, quando i sintomi sono già gravi ed è frequente una risposta incompleta delle difese immunitarie. Circa il 40% delle persone che hanno contratto l'infezione lo scoprono tardi, un dato allarmente che deriva anche dalla scarsa conosceza della malattia tra i più giovani.

Al convegno hanno quindi partecipato anche molti ragazzi che hanno partecipato al progetto di prevenzione portato avanti nelle scuole: fondamentale, per gli esperti, informare soprattutto i più giovani non solo sui rischi, ma anche sulle terapie esistenti e sui modi per evitare il contagio.

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